Milano, nasce il registro dei richiedenti asilo e una rete civica per l'integrazione

Uno strumento per "tutelare" quei migranti che, per effetto del decreto Salvini, non potranno più iscriversi all'anagrafe cittadina

Migranti in Stazione Centrale a Milano

Migranti in Stazione Centrale a Milano

Milano, 14 febbraio 2019 - Un registro per i richiedenti asilo. E' lo strumento che istituirà il Comune di Milano per "tutelare" quei migranti che, per effetto del decreto Salvini, non potranno più iscriversi all'anagrafe cittadina. Lo hanno annunciato in commissione a Palazzo Marino gli assessori alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, e ai Servizi civici, Roberta Cocco.

L'obiettivo del registro è conoscere i richiedenti asilo domiciliati a Milano, mettere a disposizione questi dati a tutti gli enti che possano essere interessati (Inps, Ats, strutture sanitarie, scuole) per facilitare l'accesso ai servizi a cui hanno diritto. I servizi comunali che hanno sede in via Scaldasole, inoltre, offriranno consulenza legale a chi ne ha bisogno.

"Vogliamo offrire un supporto pur nel rispetto della legge", ha commentato l'assessore Cocco. Mentre l'assessore Majorino ha lanciato un appello alla Prefettura di Milano "perché non applichi la legge Salvini nella parte relativa alla cessazione dei percorsi di accoglienza già in corso e non mandi le persone per strada". Sono già 103 i migranti che, secondo dati di Palazzo Marino, si sono visti rifiutare la richiesta di iscrizione anagrafica.  Infine il Comune di Milano, per mitigare gli effetti del decreto Sicurezza, metterà in campo una rete civica per l'integrazione, con la collaborazione del Terzo settore, con l'obiettivo di intercettare chi vive per strada, anche perché ha perso il diritto all'accoglienza nei centri per effetto del cambiamento della legislazione in materia di immigrazione.

"A noi interessa una tutela di queste persone, stiamo parlando di richiedenti asilo, per essere chiari", ha detto il sindaco Beppe Sala. Vogliamo "garantire una tutela minima sulla sanità" ma anche ad esempio che "se hanno per caso la possibilità di trovare un lavoro, ci siano meno difficoltà: quindi da un lato integrazione, dall'altro garanzie". E ancora: "Bisognerebbe fare un po' rapidamente - ha detto anche il primo cittadino - quindi con l'assessore Majorino discutevamo della possibilità di fare un registro sperimentale e poi nel momento in cui funziona troveremo le formule per renderlo più solido e duraturo". Sala ha chiarito "è una nostra presunzione che li aiuti per esempio a trovare un lavoro, vediamo, per cui punteremo su una formula sperimentale". In ogni caso, ha sottolineato poi il sindaco: "Le due cose le reputiamo entrambe giuste: sia una tutela loro, sia che non si verifichi "quello che i milanesi non vogliono vedere" e cioè "vederli in giro per strada". Da parte del sindaco infine non è stata esclusa la possibilità di una via diversa dal passaggio in Consiglio Comunale per arrivare all'istituzione del registro in modo da accorciare i tempi. Ad esempio ha detto "'una delibera sperimentale: il passaggio dal Consiglio dilaterebbe i tempi, perché in questo momento abbiamo due temi importanti in Consiglio, il Pgt di cui si sta discutendo e abbastanza a breve dovremo arrivare anche con il bilancio, su cui dobbiamo arrivare entro fine marzo. Quindi - ha osservato - andare in Consiglio su una cosa del genere significherebbe non solo andare verso discussioni anche pesanti, ma anche rischiare di ritardare le altre istanze che ci sono in Consiglio".

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