Con ogni probabilità il centrodestra lombardo a luglio, in assestamento di Bilancio, stanzierà nuove risorse con le quali ridurre il taglio ad alcuni contributi destinati alle famiglie delle persone con gravissima disabilità (quelle beneficiarie della misura B1), un taglio dovuto al combinato disposto dall’entrata in vigore della riforma del fondo nazionale per la non autosufficienza, varata dal Governo Draghi, e dalle delibere della Giunta regionale, l’ultima a febbraio. Ad oggi però dall’esecutivo non sono arrivate indicazioni sull’ammontare di tali risorse. Da qui i toni coi quali si è chiuso l’incontro tenutosi ieri a Palazzo Lombardia tra il governatore Attilio Fontana, gli assessori regionali Marco Alparone (Bilancio) ed Elena Lucchini (Disabilità), da un lato, e i capigruppo di Pd, M5S, Azione-IV, Patto Civico e AVS dall’altro. Incontro chiesto proprio da questi ultimi. In sintesi: le opposizioni contestano alla Giunta la vaghezza del proprio impegno sebbene all’assestamento manchino solo due mesi e all’entrata in vigore della riforma appena due settimane. Dall’esecutivo si continua a sottolineare che non si tratta di "tagli" ma di diversa allocazione delle risorse (dai contributi alle famiglie alle prestazioni dirette), che non è ancora possibile definire l’ammontare delle risorse aggiuntive perché le richieste di B1 sono in corso e, infine, come anticipato, che la priorità per l’assestamento sarà la disabilità. "Un intento chiaro e univoco: la Regione farà il possibile per reperire nuove risorse da destinare alle persone con disabilità grave e gravissima" si legge nella nota della Giunta. "Nonostante qualche apertura a parole i risultati sono a zero" insorge Pierfrancesco Majorino (Pd). "La Giunta regionale lo scorso dicembre negava il problema, ora promette risorse senza che dica né quante né quando" attacca Nicola Di Marco (M5S).
Giambattista Anastasio