Rebus assicurazioni, quando scatta la beffa: rischio scaricabarile

Anche gli autonomi coperti ma non in tutti i casi

Rider in superstrada

Il tratto di strada interessato fra viale Enrico Fermi e lo svincolo di interscambio a Cormano della A4.

Anche i rider che lavorano come autonomi, senza un contratto di lavoro subordinato, sono coperti da una assicurazione aziendale che risarcisce nel caso di danni provocati ad altre persone, in questo caso il pedone travolto in Cordusio. Bisogna però dimostrare che l’incidente sia avvenuto durante una consegna e non, ad esempio, nel corso del tragitto fra la casa e il luogo di lavoro, cioè le strade di Milano. La questione si complica nel caso di rider che lavorano per più di una piattaforma. Spesso, per incrementare i guadagni, raccolgono due o più consegne per diversi committenti nello stesso percorso. E così la questione del risarcimento danni rischia di diventare un rebus, con uno scaricabarile fra compagnie. C’è poi la variabile bicicletta elettrica: se il motore risulta modificato, quindi fuorilegge, risponde il rider proprietario del mezzo. Questioni non di poco conto, visto l’aumento di incidenti stradali (subiti o provocati) che coinvolgono fattorini.

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