Milano, il rapper Shiva arrestato: “Ha sparato a due giovani che lo avevano aggredito”

La vicenda risale allo scorso 11 luglio. L’artista deve rispondere di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose

Milano, 26 ottobre 2023 – Il raid sotto la sede della casa discografica. Il faccia a faccia in strada tra due gruppi rivali. Poi gli spari e la fuga. A tre mesi dalla sparatoria di via Cusago, gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Domenico Balsamo, hanno arrestato il 23enne Andrea Arrigoni, meglio noto come Shiva, rapper da due milioni di follower e da cinque milioni di ascolti su Spotify che di recente ha lanciato il suo ultimo singolo radunando centinaia di giovanissimi fan in piazza Scala e distribuendo magliette da un pick up: l'artista deve rispondere di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose.

Le immagini della sparatoria (video polizia) e, a destra, il rapper Shiva (Foto Instagram)
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I fatti dell'11 luglio

L’attività investigativa è nata a seguito della  sparatoria avvenuta al confine tra Milano e Settimo Milanese la sera dell’11 luglio scorso: due giovani milanesi vennero colpiti da colpi d’arma da fuoco alle gambe. Gli agenti delle Volanti intervenuti al civico 154, a due passi dalla sede della casa discografica Milano Ovest, avevano riscontrato la presenza di uno solo dei feriti, che aveva rifiutato il ricovero in ospedale perché aveva riportato una leggera abrasione alla gamba e aveva fatto sapere di non voler raccontare nulla dell’accaduto. Poco dopo la sparatoria, un altro giovane si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate con una ferita d’arma da fuoco a una gamba, "fornendo - si legge in una nota della Questura - una fumosa e mendace spiegazione di quanto accadutogli, riconducendo il ferimento all’azione da parte di cinque ignoti aggressori".

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L'indagine

La successiva ricostruzione è stata il frutto di un’intensa e complessa attività d’indagine condotta dalla sezione "Reati contro la persona" della Mobile, attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati e acquisizione di dichiarazioni di persone informate sui fatti. "L’attività investigativa, attualmente nella fase delle indagini preliminari, ha consentito quindi di individuare in modo puntuale le fasi salienti dell’episodio e di ricondurre lo stesso, verosimilmente, a pregressi contrasti tra soggetti gravitanti nel mondo rap-trap milanese", fanno sapere da via Fatebenefratelli. Stando a quanto emerso al momento, il tentato omicidio è avvenuto al culmine del tentativo di aggressione che i due giovani feriti avrebbero messo in atto nei confronti di Shiva e dei suoi amici.

Il rapper Shiva (Foto Instagram)
Il rapper Shiva (Foto Instagram)

Le perquisizioni

Oltre all’esecuzione della misura cautelare, sono state eseguite, con l’ausilio delle Squadre mobili di Brescia e Monza, numerose perquisizioni nei confronti dei soggetti coinvolti nell’episodio, alcuni dei quali indagati, e presso la casa discografica del rapper.

I quattro bossoli

Tra la sera della sparatoria e la mattina seguente, gli specialisti della Scientifica avevano repertato quattro bossoli calibro 9x21: due proiettili avevano bucato la carrozzeria di una Mercedes, mentre un terzo era stato ritrovato in un cestino dei rifiuti; il quarto, di rimbalzo, aveva provocato una lieve ustione al polpaccio del ventiquattrenne Alessandro R., lottatore di arti marziali miste (Mma) che su Instagram vanta amicizie con diversi esponenti di spicco della scena trap meneghina.

Il 'dissing' tra gruppi rivali

Il ferito aveva raccontato poco o nulla, ma gli investigatori erano comunque riusciti a farsi un'idea preliminare di quanto accaduto. Sin dall'inizio, era emerso infatti che qualche giorno prima il gruppo legato ad Arrigoni alias Shiva aveva postato sui social un filmato di scherno nei confronti di un membro della fazione rivale, dando vita a una sfida verbale che in gergo si chiama 'dissing'. Tuttavia, come spesso capitato in passato (vedi rivalità tra Simba La Rue e Baby Touchè), dagli insulti virtuali si era passati alle botte reali e al confronto in strada per regolare i conti, in cinque contro cinque secondo alcune testimonianze.

La faida tra rapper

Secondo quanto emerso, la sparatoria andrebbe inserita in uno scontro tra il gruppo di Shiva Milano Ovest-Santana Gang e uno di cui farebbero parte giovani legati a Seven Zoo, collettivo di rapper che gravita nella zona di San Siro e che ha in Rondo da Sosa (non coinvolto nella vicenda) il suo elemento di maggiore notorietà. Gli investigatori della Mobile hanno ricostruito almeno due episodi precedenti, che hanno contribuito ad alzare il livello di tensione tra le due fazioni e hanno generato il faccia a faccia di via Cusago: in un'occasione, un ragazzo è stato sbeffeggiato e "umiliato" in strada dal gruppo rivale; in un'altra, successiva, un altro ragazzo è stato picchiato al termine di un inseguimento di quattro chilometri, partito in via Moscova e finito in via Giotto.

Le cartucce e il silenziatore

Secondo le conclusioni del gip, che ha accolto la richiesta di misura cautelare in carcere avanzata dalla Procura per Shiva, la pericolosità del gruppo che fa riferimento ad Arrigoni è testimoniata anche dal fatto che la sera dell'11 luglio i poliziotti hanno trovato nel cortile interno di via Cusago 154 undici cartucce inesplose e un sacchetto di plastica contenente un tubolare di ferro e argento con filettatura, con le caratteristiche di un silenziatore per arma da fuoco. In totale, sono otto gli indagati per vari reati, dalla violazione di domicilio al porto abusivo di arma: quella sera, uno dei presenti avrebbe impugnato anche un machete.

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