Sparatoria a San Siro, condannato il rapper Kappa 24K

Al rapper Islam Abdel Karim due anni e tre mesi per detenzione e porto d’armi e per aver sparato in aria "in luogo affollato"

Islam Abdel Karim, vero nome del rapper Kappa 24K

Islam Abdel Karim, vero nome del rapper Kappa 24K

Due anni e tre mesi a Islam Abdel Karim, il rapper 32enne noto come “Kappa_24K“, arrestato a febbraio e accusato di detenzione e porto d’armi e di aver sparato in aria in "luogo pubblico affollato". Successe nella sparatoria dell’8 gennaio in piazza Monte Falterona, quartiere San Siro. Il gup Tiziana Gueli nel processo con rito abbreviato ha anche condannato a 8 anni il pregiudicato per fatti di droga Carlo Testa, 51 anni e finito in carcere per tentato omicidio. Entrambi gli imputati sono ancora detenuti e ieri erano in aula.

Sarebbe stato Testa, stando alle indagini della Squadra mobile e del pm Stefano Civardi, a ferire gravemente un 26enne egiziano, ma il vero obiettivo doveva essere proprio “24K“. Le difese hanno annunciato che ricorreranno in appello. La sparatoria era seguita ad un’escalation di violenze che avevano visto contrapposti due gruppi di rapper, quelli di San Siro e quelli di piazza Prealpi. Tra i motivi della lite gli sfottò tra le due “crew“ sul web, il cosiddetto “dissing“ (gara d’insulti), ma anche, pare, la spartizione dei compensi dalle case discografiche.

Testa, secondo le indagini, avrebbe cambiato fronte passando al gruppo antagonista di piazza Prealpi (diverso da quello di “24K“ e altri), di cui farebbero parte anche i rapper Rondo da Sosa, Simba la Rue e Keta, anche loro noti alle cronache. Un testimone aveva messo a verbale che poco prima della sparatoria uno dei rapper in una videochiamata aveva detto: "Venite qui, siamo in piazza Falterona, vi sparo in faccia". Intercettato l’11 gennaio scorso “24K“ diceva: "Se lo becco io prima che lo trovano le forze dell’ordine (riferendosi a Testa, ndr.) lo mando in coma (...) a me viene a fare questo (...) mi fai l’agguato con trenta persone, figlio di p..., infame".

L’avvocato Robert Ranieli , suo difesnsore,chiedeva che il rapper venisse assolto "per non aver commesso il fatto", perché avrebbe usato una "pistola ad aria compressa, di quelle che usa spesso nei suoi video musicali". Il legale di Testa, Niccolò Vecchioni, dal canto suo aveva evidenziato che dai filmati acquisiti delle telecamere puntate sulla piazza si vedeva che quella sera Testa scese dalla macchina e fu subito accerchiato da "10-15 persone" del gruppo rivale. Almeno tre di queste, secondo la versione dell’imputato, erano "armate", lui riuscì a disarmarne una e sparò tre colpi "per difendersi" e uno di questi colpì l’egiziano, che "faceva parte degli aggressori".

 

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