Rapine a Milano, il rapper Baby Gang: "Ho cambiato vita grazie ai soldi della musica"

Arrestato con Neima Ezza e "Samy" Dhahri, nell'interrogatorio nega di essere coinvolto: "Il colpo a Vignate? Ero in viaggio per Rimini"

I rapper Baby Gang e Neima Ezza

I rapper Baby Gang e Neima Ezza

Milano, 22 gennaio 2022 - Ha "cambiato vita" e questo grazie alla raggiunta "stabilità" economica, frutto di tre contratti musicali con una major: in sostanza non è più  la stessa persona che viveva di reati, come le rapine, anche perché non ne ha più "bisogno". Questa in sostanza la difesa del rapper Baby Gang, nome d'arte di Zaccaria Mouhib, 20 anni, nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Milano Manuela Scudieri, assistito dall'avvocato Niccolò Vecchioni. Il ragazzo è finito in carcere due giorni fa in un'inchiesta su una serie di rapine che ha portato all'arresto anche di Amine Ez Zaaraoui, noto come Neima Ezza, e Samuel Matthew Dhahri, detto 'Samy'.

La difesa di Baby Gang ha chiesto al gip la revoca della misura cautelare, ossia la scarcerazione e in subordine i domiciliari, questo perché sull'unica rapina direttamente contestatagli nell'ordinanza, ossia quella del 12 luglio scorso a Vignate, non ci sarebbero elementi che dimostrano che lui era là quando veniva compiuto il reato. Quella sera, infatti, ha chiarito Mouhib, era in viaggio in autostrada verso Rimini. E dai dati sulle celle telefoniche agli atti dell'indagine, ha chiarito la difesa, si evince solo che lui era a Vignate alle 13.38 "ben 7 ore prima della rapina" ai danni di un ragazzo. Era a "pranzo da un amico" da cui era stato ospite la notte, ha spiegato il rapper, e poi quella sera si è spostato a Rimini, come dimostrato anche dai suoi "post sui social".

A Baby Gang viene contestato di aver portato via a un ragazzo auricolari, contanti e chiavi dell'auto, mentre una persona non ancora identificata, che sarebbe stata con lui, gli avrebbe anche puntato contro "una pistola". Ma agli atti c'è solo il riconoscimento della vittima che, tuttavia, come chiarisce la difesa, c'era stato anche in un'altra imputazione, su un colpo del 23 maggio in zona Colonne a Milano: episodio per cui il gip ha fatto cadere l'accusa, anche perché le celle telefoniche hanno accertato che il giovane quel giorno era a Vimodrone. Gli altri due arrestati, ai domiciliari, saranno sentiti dal gip lunedì.  

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