Milano, rapinatore fa shopping con coltello in corso Buenos Aires: "Ero senza abiti"

Uscito da un carcere tedesco e rispedito in Italia, l'uomo non sapeva cosa mettere Ha scelto abiti per quasi mille euro e non ha pagato, arma alla mano

Senza scrupoli l’uomo ha puntato il coltello contro le cassiere e poi è fuggito

Senza scrupoli l’uomo ha puntato il coltello contro le cassiere e poi è fuggito

Milano - Si rifà il guardaroba saccheggiando due negozi in corso Buenos Aires coltellaccio alla mano. Poi sale sul bus con le borse piene di vestiti ma si dimentica di nascondere l’arma che gli spunta dalla tasca. Una passeggera vede la scena e si allarma, e quando la polizia interviene il rapinatore finisce direttamente a San Vittore. "Sono uscito da un carcere tedesco qualche giorno fa - ha detto più o meno al giudice nell’interrogatorio di convalida - e qui in Italia non avevo niente da mettermi".

E’ successo un paio di settimane fa. Protagonista della vicenda Umberto M., un 42enne nato in Germania, figlio di emigrati e in grado di parlare un ottimo italiano. Avendo bisogno di vestiti e scarpe, ha deciso di prenderseli nell’unico modo possibile per chi non ha intenzione di spendere. E’ entrato in un negozio di abbigliamento dal marchio celebre e ha gironzolato di qua e di là scegliendo e provandosi un paio di jeans, una camicia, un giubbino, tre maglioni, un orologio da polso, tre paia di calze e uno di scarpe. Ha portato tutto in cassa, ha aspettato che la commessa rimuovesse le placche anti-taccheggio, s’è fatto fare il conto - quasi 800 euro - ma al momento di pagare ha estratto un coltello da cucina che ha puntato contro la commessa: "Non voglio farti del male, dammi quello che hai in cassa" le ha detto.

E dopo che lei gli ha spiegato che la cassa non poteva aprirla: "Stai giù e non alzarti altrimenti ti faccio male". Uscito dal negozio dev’essersi però accorto che qualcosa ancora gli mancava. Così è entrato in un altro, sempre in corso Buenos Aires, e stavolta si è arrangiato scegliendo altri due paia di pantaloni, maglione, giubbo, due felpe e un paio di scarpe. Un po’ di capi mettendoseli addosso, da altri togliendo personalmente le placche e alla fine passando dalle casse ovviamente senza pagare.

Forse sarebbe anche riuscito a farla franca, chissà, se salendo sul bus M. non si fosse dimenticato che il coltellaccio che aveva con sé spuntava da una tasca. Avendolo visto, una signora a bordo del mezzo pubblico si era spaventata e temendo il peggio aveva subito chiamato la polizia con il cellulare. In viale Marche gli uomini di una Volante erano saliti a bordo e avevano trovato l’uomo facendo scattare subito l’arresto.

Davanti al giudice che ha convalidato il provvedimento qualche ora dopo, Umberto ha spiegato di non aver potuto fare altrimenti, dato che uscito dal carcere tedesco era stato rispedito qui in Italia dove non sapeva proprio cosa mettersi addosso. Per mangiare, invece, aveva già provveduto sottraendo a qualcuno un intero blocchetto di buoni pasto che in effetti aveva in tasca quando gli hanno messo le manette.

 

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