![Ramy Elgaml, morto nello schianto del T-Max a Milano Ramy Elgaml, morto nello schianto del T-Max a Milano](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZGIyNWJmZjUtNDNiZS00/0/a-sinistra-il-fotogramma-in-cui-si-vede-l-urto-tra-l-auto-e-la-moto-a-destra-ramy-elgaml.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Ramy Elgaml, morto nello schianto del T-Max a Milano
MILANO – Undici secondi in quaranta frame. I filmati vivisezionati e suddivisi in decine di fotogrammi. I due veicoli collocati con esattezza nello spazio e nel tempo, calcolando la loro larghezza e quella della carreggiata e inserendoli nel contesto di una strada illuminata solo da fanali e semafori. Trentotto pagine per passare ai raggi X le fasi finali dell’inseguimento tra il T-Max del ventiduenne tunisino Fares Bouzidi e una Giulietta del Radiomobile guidata da un vicebrigadiere di 37 anni, terminato con l’uscita di strada di entrambi i mezzi e con la morte del passeggero dello scooter, il diciannovenne egiziano Ramy Elgaml. Il fascicolo di ricostruzione dinamica del Radiomobile della polizia locale, agli atti dell’inchiesta della Procura per omicidio stradale, non ipotizza responsabilità né trae conclusioni, limitandosi a cristallizzare le traiettorie per consegnare più elementi possibile a magistrati e tecnici.
La ricostruzione parte alle 4.03 e 29 secondi, dalla visuale frontale dell’occhio elettronico all’angolo tra via Solaroli e via Ripamonti. Si intuiscono le sagome del TMax e della Giulietta, che alle 4.03 e 36 secondi superano una macchina che sta procedendo a bassa velocità e si ritrovano contromano. Alle 4.03 e 38 secondi, l’auto dei militari oltrepassa per metà la rotaia del tram in direzione centro e si ritrova “a ridosso” della parte posteriore destra della moto: “Entrambi i veicoli iniziano a orientarsi verso via Quaranta”.
Cambia l’inquadratura: ora a riprendere è l’altra telecamera, quella basculante d’angolo, che cattura il riflesso che i fari proiettano sull’asfalto. È la sequenza che i ghisa associano a due particolari della carrozzeria del T-Max post incidente: una rientranza della staffa della marmitta e alcuni segni vicino alla pedaliera. Sono le tracce di un urto simile a una strisciata? Sembra di sì, almeno a leggere il report.
Siamo alle 4.03 e 39 secondi. I veicoli spuntano dall’angolo, la distanza tra loro è lievemente aumentata: il T-Max, “in posizione più avanzata e più spostata verso sinistra rispetto alla parte anteriore” della Giulietta, “perde l’assetto di marcia inclinandosi leggermente a sinistra; si notano i dispositivi luminosi relativi alla frenata d’emergenza del veicolo B attivi”. C’è ancora “luce” tra i mezzi, ma la gazzella è già in frenata. Il frame 18 racconta che lo scooter, “inclinato sul fianco sinistro, obliqua ulteriormente la sua traiettoria”. La telecamera non dà profondità, ma le immagini fanno ipotizzare che ci sia ancora distanza tra auto e moto, che viaggiano dritti e quasi paralleli.
Il frame 20 mostra il probabile tentativo di curvare di Bouzidi, che poco dopo corregge “l’assetto di marcia” e aziona i freni, lasciando “la prima traccia gommosa” tra la sesta e la settima striscia pedonale. Alle 4.03 e 40 secondi, lo scooter sale sul marciapiedi. Sono gli attimi in cui pure l’auto esce di strada. Ramy viene sbalzato dalla sella e “scompare in prospettiva dietro la parte anteriore” della Giulietta, che finisce la sua corsa contro il palo del semaforo. I fotogrammi non chiariscono, come del resto il filmato a velocità normale e al ralenty, se ci sia stato un contatto e quanto abbia eventualmente inciso sul ribaltamento del TMax, che però in quel momento, secondo la relazione, era già fuori equilibrio e in prossimità del marciapiedi.