ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Raddoppio Rho-Gallarate. Prime lettere di esproprio ai proprietari delle case

Vanzago, Comune e popolazione si sono sempre battuti contro il progetto. La pronuncia del Tar è prevista per il 25 ottobre, ma i cantieri saranno già partiti. .

Raddoppio Rho-Gallarate. Prime lettere di esproprio ai proprietari delle case

Raddoppio Rho-Gallarate. Prime lettere di esproprio ai proprietari delle case

Le prime lettere di esproprio da parte di Italferr sono arrivate martedì ad alcuni cittadini di Vanzago. Il progetto per il potenziamento della linea ferroviaria Rho-Gallarate, con la realizzazione del quarto binario da Rho a Parabiago, diventa realtà. Dopo i sopralluoghi delle imprese incaricate da Rfi di eseguire i lavori, nonostante battaglie legali e manifestazioni di piazza, i cittadini vanzaghesi vedono concretizzarsi un’opera considerata da molti "non necessaria e profondamente dannosa per il territorio".

Secondo i dati resi noti dal Comitato cittadino Rho-Parabiago sono previsti 354 espropri, la demolizione di 107 edifici, 35 famiglie saranno invece costrette a cambiare casa, 31 aree di cantiere in mezzo ai centri abitati, 473mila metri quadrati di aree verdi cementificate. Le lettere arrivate nei giorni scorsi sono inviate da Italferr per conto di Rfi e rappresentano la comunicazione con la quale viene data notizia "della data in cui è diventato efficace l’atto che ha approvato il progetto definitivo e della facoltà di prendere visione della relativa documentazione. Al proprietario è contestualmente comunicato che può fornire ogni utile elemento per determinare il valore da attribuire all’area ai fini della liquidazione della indennità di esproprio". Alla lettera sono allegati alcuni documenti e vengono forniti i contatti dell’incaricato al quale è possibile fare riferimento per per visionare la documentazione del progetto fissando un appuntamento. Il Comune di Vanzago, da sempre contrario all’opera, ricorda che resta a disposizione per supportare i cittadini che stanno subendo gli espropri e ricorda la possibilità di fissare un appuntamento.

E mentre l’iter procede il Comitato ricorda l’appello in secondo grado presentato al Consiglio di Stato per fermare i lavori in attesa della pronuncia da parte del Tar sui ricorsi presentati tempo fa. Il Tar, infatti, ha fissato l’udienza per il 25 ottobre 2024. Ma in quell’epoca i cantieri saranno già aperti.