"Qui c’è più gente che ha votato Pd Una meravigliosa contraddizione"

Gli occhi puntati al palco reale con Mattrarella e Meloni insieme. Shammah: i milanesi vivono la Scala come un valore, un’emozione

di Giulia Bonezzi

Dice Andrée Ruth Shammah, la regista e anima del teatro Parenti, presenza fissa alle Prime del Piermarini stavolta accompagnata dal gallerista Jean Blanchaert col suo barbone alla Marx, che "tutti pensano a vedere la Meloni e Mattarella, perché il teatro ci mette tutti insieme. I milanesi vivono la Scala come un valore, e stasera c’è un’emozione che mancava da tempo". Così quel palco reale così strabordante d’autorità che non ci si può infilare un ministro dei quattro presenti fa piacere anche alla borghesia "che ha fatto le battaglie civili, a Milano le uova contro i ricchi non funzionano, qui dentro c’è più gente che vota Pd che altro. Siamo al centro di una meravigliosa contraddizione".

E mentre il teatro si spella le mani per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tributandogli alla partenza quasi metà dei minuti di applausi che riserverà agli artisti con un calore che ha colpito, assicura il sindaco Beppe Sala, anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il premier Giorgia Meloni abbandona ogni piglio severo mandando baci dal palco reale. L’attenzione istituzionale extra di quest’anno "è un segnale positivo", sottolinea l’assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi, che ha portato la sua mamma a questa "Prima storica". Sul blitz ambientalista che ha imbrattato le locandine del teatro di primo mattino spiega di condividere "la preoccupazione per il clima, ma non andare contro i monumenti: la cultura non credo abbia colpe". Morgan, la voce dei Bluvertigo, vorrebbe offrirsi "come mediatore per capire cosa vogliono gli attivisti. Ho scritto alla Meloni che bisogna ascoltarli", spiega all’intervallo precisando che il premier, però, non gli ha ancora risposto.

È un foyer pieno di cultura più del solito, questo della Prima 2022; si riconoscono, tra molti altri, il giornalista Corrado Augias, lo scienziato Silvio Garattini, lo scrittore Alessandro Baricco che all’intervallo sorride: "Mi sta piacendo". E il Boris Godunov in versione ur di Kasper Holten raccoglie consensi: "Regìa molto bella, musica penetrante" dice il regista Luca Guadagnino; l’architetto Stefano Boeri, oltre alla "musica pazzesca, molto più dura per chi conosce la versione successiva", ha apprezzato anche la regìa meno "costruita" rispetto a quelle molto cinematografiche degli ultimi anni. "Siamo tornati alla quintessenza dell’opera, senza tecnologia – concorda il direttore di Brera James Bradburne -. Non è un’opera facile, sono impressionato dalla messa in scena perché ne favorisce la lettura".

"Potentissima", è l’aggettivo usato dall’attore Stefano Accorsi, anche lui alla prima Prima scaligera e impressionato anche dall’impegno di uomini e mezzi, "dagli artisti alle maestranze. Siamo uno dei pochi Paesi che fanno cose del genere, e questa è un’istituzione di rilievo mondiale, che ha anche il sostegno dei privati, ma sono cose possibili solo se si dà continuità. Mi fa piacere vedere il mondo della politica e della cultura insieme, ma vorrei che la politica si ricordasse della cultura anche quando si scrive la legge di bilancio".

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