Giulio
Mola
Perché le aggressioni (anche mortali) nella vicina piazza Caiazzo di qualche anno fa non sono state dimenticate, perché i quotidiani borseggi agli angoli di via Doria ai danni degli anziani sono ancora d’attualità, perché (anche) questominuscolo spicchio della metropoli si sente abbandonato. Apparentemente tranquillo di giorno, vera e propria terra di nessuno dopo il tramonto, quando le saracinesche di uffici e negozi si abbassano, le pattuglie scarseggiano e non bastano le poche pizzerie aperte e l’unico albergo in zona a scoraggiare i malintenzionati che girano con i coltelli in tasca. Persino un bar che sfornava brioches per i nottambuli ha chiuso.
Spacciatori, delinquenti, zombie che camminano fra i bivacchi dei sottopassi della stazione con lo sguardo perso di chi è stordito dal freddo. Confusi nella normalità. Puoi incontrare di tutto sulla trafficatissima viale Brianza, anche l’Abrahman Rhasi di turno, il 23enne marocchino che lunedì pomeriggio (mica alle 2 di notte) ha accoltellato una mezza dozzina di malcapitati sul marciapiede dove normalmente le mamme portano in carrozzina i bambini.
Vivendo da anni in quella zona non c’è sorpresa per quanto accaduto. La verità è che nella terra di nessuno la paura regna da sempre sovrana, perché quando a gennaio si spegne l’albero di Natale di piazza Duca d’Aosta, tutta la zona attorno alla stazione centrale cambia volto. Neppure le camionette dell’Esercito che presidiano periodicamente l’ingresso del Binario 21 con due soldati armati fino ai denti ti fanno sentire al sicuro. Il rischio di essere aggrediti è praticamente certo se ti spingi verso la stazione. Dal pomeriggio fino a notte fonda, la Centrale si trasforma nel supermarket della droga di Milano. Non basta il decreto sicurezza, non servono le ronde. Spacciano gli italiani, i malavitosi dell’est, i magrebini e i senegalesi. Ognuno ha il suo pezzo di asfalto. Tra le bande non c’è guerra ma le risse sono quotidiane. E ogni pretesto è buono per innescare reazioni violente, dalla sigaretta non offerta alla rapina andata male. Ma per chi vive nella terra di nessuno è la normalità.