Quel coro che disegna la città del futuro

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Lisa

Capaccioli*

Nonostante il presente sia ancora incerto, c’è aria di speranza. Tengo alto il morale, in nome della rinascita. Mi domando come sarà Milano nel futuro: non è un’impresa semplice, visto che questa città l’ho sempre vista come precorritrice dei tempi. Poliedrica e con un respiro europeo lo è sempre stata… ma c’è bisogno di una spinta più ardita che faccia ritrovare a questa metropoli “il giusto passo”. Capisco, allora, che io sola non basto, ci vogliono più idee, una sorta di creatività collettiva, per immaginarla. Affido la mia domanda all’etere. "Come sarà Milano nel futuro?" E un coro di voci si innalza. Come quello delle tragedie greche: un personaggio collettivo che partecipa alla vicenda tanto quanto gli attori stessi. È composto da un’interessante pluralità.

La studentessa: vedo in questa domanda una chiamata a sbloccare il desiderio per sognare.

La formatrice nell’area delle strutture alberghiere: i giovani saranno chiamati in prima linea!

Il direttore artistico: cultura sarà la parola d’ordine della città, dove musei, librerie, teatri, sale da concerto e cinema godranno di fondi consistenti destinati al loro supporto e sviluppo.

L’attrice: nella città saranno presenti il doppio dei teatri.

L’amministratore delegato: musei, manifestazioni della moda, del design, delle culture mediterranee, mediorientali e africane.

La mamma: Milano diventerà il motore di manifestazioni-ponte in relazione con le altre città-simboli della Italianità.

La consulente nell’area del facility management: me la immagino molto pulita, con tanti spazi verdi, come il bosco verticale ma per tutta Milano.

La consulente: mi piace pensare che la gente sarà più gentile.

Il giurista d’impresa: eventi come il Salone del Mobile o le Settimane della Moda si moltiplicheranno, catalizzando su Milano gli occhi del mondo.

La studentessa: forse è pura utopia o forse è credere nell’uomo che abita questa città… nonostante la nudità e le fragilità emerse da questa pandemia, continuo a saper immaginare.

Per aver condiviso con me la loro voce, ringrazio: Marco Dell’Era, Marco De Silvestri, Lorenza Fantoni, Paola Gnesotto, Sara Lorusso, Sabrina Russo, Renato Salvetti, Lucrezia Zanetti.

* Regista e autrice teatrale

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