Sono servite due settimane, a settembre dell’anno scorso, per ricostruire l’identità dei due operai egiziani morti intossicati in un cantiere edile a Moltrasio. Erano infatti sotto falso nome. Reclutati a Milano, nel quartiere di San Siro dove vivevano, per costruire ville di lusso sul lago di Como, dormendo nel container dove hanno perso la vita. "Il caso non è isolato – spiega Riccardo Cutaia, segretario generale della Feneal Uil Lombardia – e nei cantieri, anche di edifici di pregio, ci sono persone che lavorano come fantasmi, in condizioni di schiavitù". Un tema affrontato durante il convegno della Uil su sicurezza e legalità, a pochi giorni dalla tragedia sulla linea ferroviaria a Brandizzo, nel Torinese. "Pretendiamo che si tolgano dal mercato le aziende che non rispettano le regole – spiega il segretario generale lombardo della Uil Enrico Vizza – e rilanciamo proposte come l’istituzione di una procura speciale che si occupi di morti e reati sul lavoro". Il magistrato Bruno Giordano, ex direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, lancia l’allarme: "Come dimostra la strage di Brandizzo, il mondo del lavoro si sta svuotando delle tutele. Il problema è che le norme ci sono, dobbiamo applicarle". A.G.
CronacaQuei fantasmi nei cantieri di lusso a Milano: tragedia sulla sicurezza