PAOLO MATTELLI
Cronaca

Quando la spesa si faceva in bottega: cento anni di storia bustese

Dalla prima farmacia Mucchiati nel 1880 ai negozi di alimentari e alle latterie. Le memorie raccolte dal Gruppo di Ricerca

di Paolo Mattelli

Un secolo di attività commerciali a Busto Garolfo hanno trovato posto nell’undicesima pubblicazione del Gruppo di Ricerca Storica dal titolo “Le botteghe raccontano“. A partire dai fondatori della farmacia Mucchiati nel lontano 1880, la storia di oltre cento botteghe è stata riportata con dovizia di particolari nelle centosettanta pagine che costituiscono l’ultimo lavoro dei volontari bustesi che da oltre due anni hanno meticolosamente raccolto informazioni, dati e aneddoti di oltre un secolo di storia commerciale locale. Dai primi esercizi commerciali di fine Ottocento, caratterizzati perlopiù dalla vendita di generi alimentari di prima necessità, all’evoluzione delle botteghe che decennio dopo decennio sono cresciute allargando l’offerta e seguendo le esigenze di un territorio in progressiva trasformazione da agricolo a industriale.

"Le numerose cascine – spiega Federica Barbaglia archeologa e presidente del Gruppo di Ricerca Storica – dove le donne erano dedite prevalentemente alle attività domestiche, lasciavano il posto all’imprenditoria e alle fabbriche. Gli spostamenti verso altri comuni del territorio per lavorare hanno modificato le esigenze dei nuclei familiari. Il confezionamento degli abiti un tempo realizzati tra le mura domestiche richiedeva troppo tempo e quindi era necessario acquistare vestiti già confezionati. È quindi naturale la necessità di affiancare ai negozi per generi alimentari anche qualche bottega sartoriale". Un tessuto sociale che cresce per rispondere alle esigenze di una popolazione che lentamente si apre al mondo dell’industria e del commercio.

I volontari del gruppo hanno intervistato decine di negozianti e visionato centinaia di documenti conservati negli archivi comunali per recuperare informazioni vecchie di quasi un secolo. L’arrivo dei supermercati negli anni Settanta e Ottanta ha parzialmente soffocato quelli che si definiscono “negozi di prossimità“, ma non ha posto fine a una tradizione che di generazione in generazione sta tentando di sopravvivere.

"È purtroppo vero che la situazione attuale ha fortemente penalizzato le nostre realtà locali – prosegue Federica Barbaglia – nel libro però raccontiamo come in altri periodi molto difficili la determinazione e la costanza dei negozianti bustesi abbia permesso di superare altre crisi ugualmente difficili". Anche in quest’occasione non è mancato il sostegno della Banca di Credito Cooperativo e del Comune di Busto Garolfo che hanno patrocinato l’iniziativa. "Il libro vuole essere una memoria del passato per aiutare tutti noi ad affrontare il futuro – sottolinea con forza Federica – e per dare il giusto merito a coloro che hanno sempre creduto nelle potenzialità di Busto Garolfo".