Pusher padroni, via la panchina della legalità

L’annuncio amaro dell’associazione “Occupiamoci di via Gola“: situazione peggiorata dopo il lockdown, ma non ci arrendiamo

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di Marianna Vazzana

Era il simbolo del riscatto, la panchina di legno costruita dai cittadini e sistemata 3 anni fa sul marciapiede di via Gola. Il primo passo per riappropriarsi della zona togliendo terreno ai pusher, organizzando attività aggregative e sociali attorno a quella seduta. Ma è bastato il periodo di lockdown e la lenta ripartenza ad abbattere quel segnale di legalità che faticosamente gli abitanti riuniti nell’associazione “Occupiamoci di via Gola“ e tante altre realtà di quartiere stavano costruendo in questo luogo a un passo del Naviglio Pavese messo in ginocchio da spaccio, occupazioni abusive nelle case Aler e criminalità. Ora, quella panchina non c’è più. "Cari vicini - scrive Luisa Marzani sul gruppo Facebook ‘Occupiamoci di via Gola -, purtroppo da marzo la situazione di degrado e di delinquenza nel quartiere è peggiorata. La nostra e vostra panchina, simbolo di inizio di una riqualificazione e di aggregazione per tanti eventi, costruita 3 anni fa con l’aiuto degli amici di Via Gola e posizionata al centro della via grazie al Municipio 6, nell’ultimo periodo è diventata oggetto di ‘appoggio’ di personaggi che davano solo disturbo". Spacciatori, nullafacenti, ubriachi. "Dopo le lamentele delle persone che abitano vicino, abbiamo pensato di mettere un cartello che sarebbe dovuto servire da divieto a chi si fosse fermato solo per fare schiamazzi ma purtroppo non è servito. Ringraziamo quindi gli abitanti che hanno pensato di rimuoverla e di metterla in un posto sicuro (ora è in un cortile di via Pichi, ndr). A breve cominceranno i lavori di riqualificazione strutturale della via e sarebbe stata comunque da spostare. Noi non ci fermiamo, nonostante tutto, e torneremo presto con tanti eventi".

C’è delusione ma anche la volontà di non arrendersi. I cittadini aspettano la riqualificazione "fisica" della strada, che avverrà grazie a 300mila euro di oneri di urbanizzazione nel tratto dal Naviglio fino a via Pichi (previsti nuova pavimentazione, spazi per la sosta dei pedoni, giochi, aiuole, alberi e dehor commerciali) e con un progetto del Bilancio partecipativo da attuare (con altri 300mila euro) nella porzione fino a via Segantini, ma chiedono anche interventi urgenti nelle case popolari e un piano di recupero degli spazi, domandandosi che fine abbia fatto il progetto annunciato a giugno dello scorso anno, un patto Comune-Regione per rendere via Gola una zona speciale, con sconti fiscali ai commercianti e luoghi da assegnare a prezzi calmierati ad artigiani, associazioni culturali e pure ad attività commerciali. Se lo domanda anche Massimo Ricciardo, titolare del locale Nidaba Theatre (a rischio chiusura) che ha già puntato il dito contro "le speculazioni immobiliari" la settimana scorsa. "Alcuni costruttori edili, infatti, sfruttando le annose problematiche del quartiere in cui da molti anni lavoriamo, hanno acquistato a basso costo negozi a piano strada e li stanno trasformando in piccole abitazioni (monolocali soppalcati), allo scopo di ottenere un facile profitto. Questo tipo di operazioni sono in palese contrasto con le politiche dell’Amministrazione comunale e con gli impegni presi dal nostro sindaco". La riqualificazione attesa ora sembra sempre più lontana.

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