Ambrogino d’oro ad Andrea Pucci, scoppia la polemica: chi lo ha proposto e chi lo attacca

Numerosi i post su X e Instagram dove gli utenti chiedono di rivedere la scelta di concedere l’ambito premio al comico

Milano, 16 novembre 2023 – Ambrogino d’oro ad Andrea Pucci? Divampa la polemica social sull'assegnazione del riconoscimento all’attore comico, dopo che il suo nome è apparso tra i 41 indicati dalla Commissione per la Concessione delle Civiche Benemerenze del Comune di Milano.

 Su X e Instagram continuano a crescere i post che chiedono di rivedere la scelta di concedergli l'ambito premio, che sarà consegnato la mattina del 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio. E il sindaco, tirato in ballo dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, ha detto la sua. Lo stesso hanno fatto Pucci.

Andrea Pucci
Andrea Pucci

Gli Ambrogini d’oro

In particolare, il prossimo 7 dicembre – giorno di Sant’Ambrogio – saranno consegnate una Grande Medaglia d’Oro, 5 Medaglie d’Oro alla Memoria, 15 Medaglie d’Oro e 20 Attestati di Civica Benemerenza. E  le medaglie d’Oro, c’è anche quello del comico Baccan Andrea, in arte, Andrea Pucci. Il riconoscimento al comico è stato fortemente voluto dall’europarlamentare e consigliera della Lega Silvia Sardone.

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L’ironia di Selvaggia Lucarelli

Tra i diversi commenti, spicca quello di Selvaggia Lucarelli, che sul suo account ha scritto: “Mi domando se Andrea Pucci sia stato premiato per i suoi raffinatissimi show o per i recenti meme sui suoi social con le foto più infelici di Elly Schlein. O ancora per le battute omofobe su Tommaso Zorzi”. La giornalista ha poi ricordato anche che “il sindaco ha diritto di veto sui nomi dei premiati”.

Il chiarimento del sindaco Sala

E il chiarimento di Beppe Sala non si è fatta attendere. A margine di un evento a Palazzo Marino, ha spiegato la natura, anche politica, dell'assegnazione degli Amborgini: “La delega al Consiglio per gli Ambrogini d'oro nasce all'epoca della sindacatura del mio amico Albertini. E' stata data al Consiglio per rinforzare il ruolo del Consiglio. Essendo data al Consiglio, automaticamente vuol dire che la si dà ai partiti e vuol dire che ogni anno è una trattativa tra i partiti. Io scopro l'acqua calda dicendo queste cose”.

Il sindaco di Milano, quindi, ha confermato che la scelta della rosa dei premiati è a discrezione dei partiti e dei gruppi politici del Consiglio. E ha approfittato di rilanciare la sua personale posizione sul premio, da assegnare alle persone comuni: “Ognuno ha la sua idea. Io la mia idea, che avevo espresso anni addietro, quella che il premio dovrebbe essere dato alla gente che non ha niente, che fa dei gesti importanti e che non ha altra visibilità e onori. Ma è una mia idea personale”. Sala ha confermato l'esistenza di un diritto di veto del primo cittadino: “Un potere ostativo, che non ho mai dovuto esercitare, tra l'altro, sugli Ambrogini d'oro. Osservo e partecipo nel mio ruolo istituzionale e, anche di affetto, per l'amor del cielo, al 7 dicembre”. 

La polemica sui social

Dopo Selvaggia Lucarelli, sui social, sono stati numerosi gli utenti che si sono interrogati su quali sarebbero i meriti che avrebbero portato Pucci a poter essere premiato con tale onorificenza. Molti hanno ‘ripostato’ alcune battute del comico ritenute sessiste e volgari.  Lo scrittore, politico e attivista dei diritti umani e civili Iacopo Melio si è voluto ironicamente complimentare, prima con il comico “perché è davvero difficile fare battute sessiste oppure omofobe e al tempo stesso riuscire a essere premiato con l’Ambrogino d'oro, il riconoscimento conferito a personalità che si sono distinte per qualche particolare merito”. E poi ha fatto lo stesso con l’Ufficio di presidenza del Consiglio comunale e il Sindaco Beppe Sala, “che tra un rainbow-washing e l’altro, con camicia e calzini arcobaleno sempre in primo piano, non ha esercitato il proprio diritto di veto su un nome, pensate un po’, addirittura proposto dalla leghista Silvia Sardone”.

La delusione di Massimo Boldi

Tra i nomi proposti per l’Ambrogino d’oro c’era anche quello di Massimo Boldi. Il "Cipollino" di Luino, ma milanese sin dall'età di 11 anni nonché grande tifoso del Milan, era stato candidato dal capogruppo della Lega a Palazzo Marino Samuele Piscina. “Non sapevo di non essere stato scelto, me lo state dicendo voi ora”, ha dichiarato il comico a Fanpage.it, “se hanno pensato di non darlo a Boldi, è pazzesco. È un riconoscimento che se non lo danno a me, è peggio per loro”. Poi ha concluso: “Io sono 50 anni che faccio questo lavoro, altri molto meno. Comunque faccio i miei complimenti a Pucci”.

Sardone: “Polemiche ridicole”

“Le polemiche su Andrea Pucci sono francamente ridicole”, ha commentato Silvia Sardone in una nota.  E ha sottolineato: “E’ un comico amatissimo, un milanese che ha fatto la gavetta. Ha condotto 3 programmi one man show in tv seguitissimi ed è nei teatri italiani, da oltre 15 anni, con più di 80 date all'anno. E’ stato protagonista a Milano con ben 33 date al Teatro Nazionale e i suoi spettacoli sono sempre con il 'tutto esaurito'". Poi ancora: “Non mi risulta che l’Ambrogino d’oro sia un riconoscimento che vada dato solo a chi è di sinistra. “Trovo stucchevoli le polemiche sulle battute 'politicamente scorrette', evidentemente a sinistra vorrebbero la censura pure sulle battute di un comico. O meglio vorrebbero censurare solo le battute di un comico di destra. Siamo veramente alla follia”, ha concluso.

La stoccata di Pucci a Sala

Nessun commento, invece, per ora, da parte di Pucci riguardo le continue polemiche. In un’intervista a Libero ha commentato: “È un premio che mi onora e mi lusinga. Sono grato di essere al fianco di persone intellettualmente preparate, che hanno dedicato la loro vita all’umanità. Essendo molto sensibile e attento a quelli che soffrono, ricevere questo premio accanto a certe personalità è motivo di orgoglio”. Poi, la stoccata a Beppe Sala: “Cambierei sindaco. Lo dico senza timore: io sono l’unico comico di destra, mi conoscono tutti sotto questo aspetto. L’ho sempre manifestato, anche quando era difficile farlo”.