MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

A Milano è spot-mania, Muccino in regia

In aumento le pubblicità girate in città, dai Ringo alla Campari

Gabriele Muccino si sta dedicando sempre più anche a spot e video musicali

Milano, 6 ottobre 2018 -  Milano capitale degli spot televisivi. Lo era negli anni Ottanta, lo è tuttora. Lo era ai tempi della pubblicità dell’Amaro Ramazzotti e dello slogan che segno un’epoca, «Milano da bere», lo è anche negli ultimi giorni. Qualche esempio? La Brw Filmland srl ha chiesto e ottenuto di poter girare nel capoluogo lombardo uno spot per i «Ringo» della Pavesi, i biscotti bianco-neri (vaniglia e cioccolato) celebri per la campagna dei «Ringo Boys» (ricordate le due mani che si uniscono, una bianca e una di colore?).

Lo spot per i Ringo, girato in questi giorni tra l’Arco della Pace, via Beltrami e il Parco Sempione, intorno al Castello Sforzesco, ha un regista d’eccezione, Gabriele Muccino, dietro la cinepresa per film di grande successo come «L’ultimo bacio», «Ricordati di me», «La ricerca della felicità», «Baciamo ancora» e «L’estate addosso». Non è finita. Perché la Think Cattleya srl, da lunedì a sabato, ha in programma di girare un cortometraggio per pubblicizzare il brand Campari. Non un breve spot, ma un mini-film girato nel centro storico di Milano, da piazza Duomo alla Galleria Vittorio Emanuele fino a piazza Luigi di Savoia e corso di Porta Romana, da un altro «importantissimo regista italiano», il cui nome è ancora top secret. Il cortometraggio «parteciperà» a diversi festival come la Biennale di Venezia, la Festa del cinema di Roma, il Tribeca, i Festival cinematografici di New York e Los Angeles. Il macro-spot avrà visibilità anche in due catene cinematografiche del Regno Unito, oltre che nelle catene italiane.Tant’è. Sia nel caso dei Ringo sia in quello di Campari, il Comune ha esentato dal pagamento del canone di occupazione di suolo pubblico le due troupe per la «rilevanza per la promozione e valorizzazione della città» delle immagine girate in città nello spot e nel cortometraggio.

Nell’ultima analisi da parte dell’amministrazione municipali delle richieste di autorizzazioni per occupazione suolo destinate alle riprese foto-cinematografiche e televisive – analisi resa nota lo scorso agosto – è emerso che nei primi sette mesi del 2028, sulle 453 domande complessive (contro le 404 dello stesso periodo del 2017), 101 sono state presentate per effettuare riprese video di moda in spazi o aree pubbliche e 105 per l’allestimento di set fotografici. Seguono film/serie tv/talk show (71 domande) e i documentari di divulgazione culturale e scientifica (36). La scenografia prediletta da registi, fotografi e operatori si conferma il quartetto Duomo, Galleria, Scala e Palazzo Reale (con 119 richieste), seguito da Castello, Piazza del Cannone, Arco della Pace (67 richieste), Parco Sempione (51 richieste) e dalle vie del quadrilatero della moda (33 richieste). L'utilizzo dell’immagine della città ha un costo solo per le produzioni ad uso commerciale, quali gli spot pubblicitari e i servizi di moda, e nell’arco di tutto il 2017 ha permesso al Comune di incassare 140mila euro. Da gennaio a luglio di quest’anno, invece, l’incasso ammonta già a poco meno di 113mila euro.