Psichiatra uccisa a Pisa, medici in piazza della Scala a Milano per ricordare Barbara Capovani

La fiaccolata è stata organizzata anche per chiedere condizioni di lavoro migliori per la categoria

Barbara Capovani

Barbara Capovani

Milano, 2 maggio 2023 – “Impensabile rischiare la vita per salvare una vita". E’ questo lo slogan dell'Ordine dei medici di Milano, che ha organizzato una fiaccolata per domani, mercoledì 3 maggio, alle 20 in piazza della Scala, per ricordare la psichiatra Barbara Capovani, uccisa pochi giorni fa, e per chiedere condizioni di lavoro migliori per la categoria. Analoga iniziativa si terrà in contemporanea a Pisa e in altre città d’Italia.

L'Ordine in una nota ha ricordato "i gravi problemi, emergenti e persistenti, per i professionisti della sanità: contesti lavorativi privi di adeguata sorveglianza da parte di addetti alla sicurezza, aggravio di obblighi e oneri burocratici che costringono il medico (ospedaliero, specialista o di medicina generale) a 'negare’ al paziente la prescrizione di alcuni farmaci e prestazioni rimborsate dal servizio sanitario nazionale per vincoli capestro, mancanza di tutele anche di natura legale da parte dello Stato. Azioni che hanno tutte, potenzialmente, una sola conseguenza: la vita messa a repentaglio, quotidianamente esposta ad aggressioni fisiche e vessazioni verbali da parte di pazienti imbufaliti e frustrati nel ritenere insoddisfatti i propri diritti alla salute. Rischi che esplodono ancor di più all'interno di dipartimenti di Salute mentale, come la cronaca ancora una volta ha mostrato”.

"Garantire ai medici e agli operatori sicurezza sul lavoro è ormai una drammatica e imprescindibile necessità - ha dichiarato il presidente di dell'Ordine dei medici di Milano Roberto Carlo Rossi, alla vigilia dell'iniziativa, alla quale parteciperà anche la sezione lombarda della Società italiana di Psichiatria - È incredibile che si debba partire da un fatto così drammatico per tornare a chiedere di predisporre ciò che dovrebbe essere ovvio all'interno di ospedali e contesti sanitari: servizi di sorveglianza e di sicurezza che almeno fanno da deterrente al fatto che gli operatori possano correre il rischio essere malmenati, o uccisi, dai pazienti nello svolgimento del proprio lavoro”. 

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