Pseudo-farmaci e falsi medici: quando la malattia è un business

Milano, l’allarme dei Nas. Guadagni facili per estetisti e dentisti

Medicina alternativa

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Milano, 3giugno 2017 - I carabinieri del Nas di Milano ne intercettano almeno uno all’anno, tra il capoluogo e le province di Como, Varese e della Brianza sulle quali si estende la loro giurisdizione. Casi che dall’esercizio abusivo della professione medica sconfinano nella truffa, perché quelle che vengono rifilate, a volte da dottori non iscritti all’Albo, a volte da personaggi che si spacciano per tali, non sono medicine ma «pseudo-farmaci senza alcun principio attivo», chiarisce il maggiore Salvatore Pignatelli, che comanda il Nucleo antisofisticazione e sanità dell’Arma a Milano. Li rifilano «a persone che spesso trovano attraverso internet. Persone disperate». C’è chi ha una malattia grave, anche in fase terminale. Chi invece «problematiche psicologiche, accusa dolori e malesseri anche se esami strumentali approfonditi non hanno mai rilevato patologie». Il denominatore comune è che «le vittime sono in uno stato debole e pregiudicato, si aggrappano a tutto pur di avere una speranza di guarigione». E che lo scopo di chi somministra loro un placebo come “cura” «è economico»: guadagna sulla sofferenza. Con l’aggravante, nel caso di malati gravi, «di spingerli a interrompere la terapia vera, che magari ha effetti collaterali pesanti», per sostituirla sostanzialmente con niente. Per fortuna, chiarisce il maggiore, «questi casi non sono frequentissimi, le persone stanno diventando più smaliziate».

Assai più diffuso è il vero abuso di professione medica, e qui i falsi dentisti battono tutti, anche i non-colleghi che si sono buttati sul mercato, pure in espansione, della medicina e chirurgia estetica. Il Nas, spiega il comandante Pignatelli, ne scopre una ventina l’anno: «Spesso si tratta di odontotecnici, che magari si appoggiano a uno studio con un direttore sanitario di facciata. Ma le mani nella bocca dei pazienti le mettono loro». I guadagni «purtroppo sono alti», al punto che qualcuno, dopo esser stato denunciato ed essersi visto sequestrare lo studio, è stato ripescato dai carabinieri dopo pochi giorni alla poltrona, in un altro ambulatorio. Il problema di chi finisce nelle mani di un dentista tarocco, «oltre alla mancanza di manualità che può provocare anche danni permanenti, è che questi non ha le conoscenze mediche necessarie a tamponare un’emergenza in attesa dell’arrivo del 118».

Il periocolo si aggrava nel campo dell’estetica. Qui gli abusivi «possono avere un profilo medico con specializzazioni diverse, o essere ad esempio dietisti, nutrizionisti che si avventurano in questo mercato in cerca di guadagni. Ma il botulino, ad esempio, può dare pesanti reazioni allergiche, per non parlare di quando, senza una preparazione adeguata, si utilizzano tecniche invasive come la liposuzione, e si può mettere a rischio la vita del paziente».

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