Milano, 19 febbraio 2024 - "La città è malata a causa del tuo volere". Con le parole (e le profezie) dell'indovino Tiresia, al centro dell'Antigone di Sofocle, si apre la protesta delle Scuole Civiche di Milano
Accanto gli striscioni: Politecnico delle Arti mancate. Senza cinela che vira è? Sosteniamo il talento è non selezioniamo per censo. No ai tagli al finanziamento
Oggi si celebrerà l'apertura dell'anno accademico. Ma non ci saranno studenti e dipendenti di Fondazione Milano
Così va in scena una protesta spettacolo, sostenuto anche dalle sigle sindacali. "Chiediamo al Comune di Milano di mantenere per intero il finanziamento destinato alla Fondazione, indispensabile per mantenere alta la qualità della didattica - spiegano -. I robusti tagli già prospettati per il 2024 alle direzioni delle scuole sono inaccettabili perché porterebbero a una riduzione dell’offerta formativa e a un innalzamento delle rette. Garantire a tutti l’accesso alle professioni artistiche e culturali è vitale per la qualità della nostra democrazia. Non vogliamo che le professioni insegnate nelle nostre scuole (dall’attore al filmaker, dal traduttore al musicista) diventino opzioni privilegiate, per soli benestanti. La città di Milano, con la sua grande tradizione di servizi formativi e culturali, può e deve continuare a investire sui giovani e formare professionalità di alto livello".

Chiedono di aprire un dialogo anche sul futuro campus della arti, alla Bovisa. "La Goccia ci sta già stretta", si legge su un cartello.
"Abbiamo più volte chiesto ai vertici di Fondazione Milano di essere coinvolti nella progettazione del futuro delle scuole - spiegano in una nota -. Ci troviamo invece di fronte a una serie di decisioni calate dall’alto, con scarsa trasparenza. L’ambizioso progetto del Politecnico delle Arti, in Bovisa nell’Area Goccia, inizialmente destinato a riunire tutti e 4 i dipartimenti, si è ristretto a soli 2 e mezzo: Cinema, Teatro e un solo istituto di Musica riuniti nel nuovo edificio, sulla cui adeguatezza a tutte le necessità didattiche abbiamo fondate perplessità. È necessario aprire una nuova fase di dialogo, affinché la comunità scolastica partecipi alle trasformazioni e ne abbracci un senso condiviso. Crediamo sia logico subordinare i progetti edilizi ai progetti didattici – e non viceversa. Confidiamo che al più presto si inizino un serio confronto e una discussione aperta in vista del 2030, anno in cui scadrà la convenzione che impegna il Comune di Milano a sostenere la Fondazione".