Protesi e mazzette, i dentisti risarciscono e patteggiano. Ecco chi sono

Milano, professionisti a libro paga delle aziende sanitarie e costi gonfiati per i pazienti. La società al centro del sistema mette sul tavolo il 68% delle quote. Tre anni all'imprenditrice

La Guardia di Finanza durante il blitz: soldi nascosti perfino in un mappamondo

La Guardia di Finanza durante il blitz: soldi nascosti perfino in un mappamondo

Milano, 30 novembre 2022 - ​Le indagini della Guardia di finanza avevano fatto emergere un sistema di tangenti su protesi e apparecchi dentali per bambini, i cui costi maggiorati pesavano sulle spalle dei pazienti. Ora si è chiusa con sei patteggiamenti e due rinvii a giudizio la prima tranche dell’inchiesta coordinata dal pm di Milano Paolo Storari, che nel maggio scorso aveva portato a 5 arresti. Il gup Lorenza Pasquinelli ha accolto, ritenendole congrue, le richieste avanzate da Roberta Miccichè, legale rappresentante della azienda del settore Wisil Latoor srl e dai suoi coimputati.

L’imprenditrice, al centro del sistema di corruzione, ha patteggiato 3 anni e mezzo di reclusione e ha messo a disposizione il 68% delle quote societarie di Wisil Latoor Group, mentre il patteggiamento di Gianfranco Colella, in qualità di dentista presso l’ospedale Delmati di Sant’Angelo Lodigiano, è stato di 2 anni di carcere (pena non sospesa) e la restituzione di 97 mila euro, somma prima sequestrata e ora confiscata. Inoltre Giorgio Coccolo, allora odontoiatra negli ambulatori della Asst Milano Nord, ha patteggiato 2 anni (pena sospesa) con il versamento di 12.450 euro; Francesco De Micco, ai tempi in servizio alla Asst di Melegnano e della Martesana, 1 anno e mezzo (pena sospesa) e il versamento di 4.350 euro e, infine, Maurizio Balducci e Maurizio Cosentino, i due manager accusati di aver offerto una costante collaborazione a Miccichè, 2 anni (pena non sospesa) e un risarcimento il primo di 5 mila euro e il secondo di 20 mila euro.

Il giudice, infine, ha mandato a processo Roberto D’Ambrosio, socio della Wisil come Cosentino, il medico Pietro Paolo Poidomani e la stessa società indagata come persona giuridica. Per i tre il processo si aprirà a febbraio. E mentre la posizione di un altro medico, Umberto Lorè, è stata archiviata, il pm Storari ha chiesto e ottenuto il processo in immediato anche per la seconda tranche dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza e sta concordando le pene in vista di ulteriori patteggiamenti.

 

 

 

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