Prostituzione e tratta Faro sullo sfruttamento

Il progetto di Città metropolitana svela il vero volto del mercato del sesso. Chiara Vigorelli di Mediglia: "Mi sono resa conto di quanto poco ne sapessi"

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di Alessandra Zanardi

Prostituzione, sfruttamento e le storie di chi è riuscito a cambiare vita. Temi difficili, spiegati dai giovani ai giovani. Ci sono anche alcuni ragazzi dei Comuni del Lambro e della Martesana fra gli under 30 coinvolti in “Emersioni”, un progetto della Città metropolitana di Milano, insieme a Codici e Chefare, che ha cercato d’indagare e raccontare i temi della tratta di esseri umani, mettendo in luce anche il ruolo delle associazioni e degli operatori che aiutano le ragazze di strada a riacquistare libertà e fiducia in sé stesse. Col coinvolgimento di 15 studenti tra i 18 e i 25 anni residenti nel Milanese, il progetto è sfociato nella stesura di una rivista che, sotto la regia di Giuliano Battiston, ha rappresentato per i partecipanti un laboratorio di giornalismo, nel quale si è imparato a "scrivere di cose difficili" e a interagire con i tanti mondi che, ogni giorno, s’impegnano per l’inclusione e il reinserimento sociale. Interviste, ritratti, reportage e anche un glossario sono gli strumenti attraverso i quali i ragazzi hanno cercato di trasmettere il loro punto di vista sulla tratta e lo sfruttamento. Ne è scaturito un prodotto accattivante, confezionato dai giovani per i giovani.

"Lavorando alla rivista, mi sono accorta di quanto superficiali fossero le mie conoscenze rispetto a questi temi", racconta Chiara Vigorelli, 23enne studentessa universitaria di Mediglia. È stata lei a raccogliere la testimonianza di una transgender che, col dovuto sostegno, è riuscita a cambiare vita. "Pur al termine di un percorso duro, questa donna ha raggiunto un’autonomia quasi completa – spiega la giornalista in erba –. È un messaggio positivo, di speranza". La segratese Bianca Barozzi, 25 anni, una laurea in storia e un impiego nell’associazione Chefare, ha fatto da caporedattrice: "Si è cercato di spiegare argomenti complessi in una maniera non banale e di selezionare le parole-chiave, lavorando sull’immaginario comune – osserva –. Mi hanno colpita l’entusiasmo e la curiosità dei ragazzi nell’approcciarsi a questi temi".

Inserito nel più ampio contesto del progetto “Derive e approdi”, ”Emersioni” è "una dimostrazione concreta di come le nuove generazioni possano e debbano essere coinvolte anche su tematiche complesse – commenta Diana De Marchi, consigliera di Città metropolitana delegata al lavoro e alle politiche sociali –. L’auspicio è che questa sia la prima pietra di un’esperienza che possa diffondersi e ripetersi".

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