Progetto Trap Therapy "E tu cos’hai da dire?"

Una campagna di manifesti e l’invito a parlarsi: cinque i Comuni coinvolti. Con nove testimonial: "Una famiglia in cui vogliamo coinvolgere altri giovani"

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I loro volti su manifesti con lo slogan "E tu cos’hai da dire?", pronti a tappezzare le strade di cinque Comuni. Una pagina Instagram, laboratori, presenza a eventi e nelle scuole, momenti di dialogo con altri ragazzi e le comunità, accoglienza, inclusione. Con parole e musica a farla, rigorosamente, da padrone: "A noi la trap ha salvato la vita". Nove giovanissimi testimonial capitanano il varo di "Trap Therapy: passioni e talenti che aiutano a crescere", progetto finanziato dalla Regione nell’ambito Giovani Smart e condotto in Martesana dalle coop Milagro, Industria Scenica e Spazio Giovani con comune di Melzo e unione dei comuni Adda Martesana. I ragazzi hanno i nomi "d’arte e battaglia" che li accompagnano nel loro percorso musicale e di crescita: Aurora, Pora, Mastro Hyde, Simone, Bulls, Noba, Santa Cruz, Andy Gun e Tya. Protagonisti assoluti ed entusiasti alla presentazione, avvenuta l’altra sera alla biblioteca Vittorio Sereni. Il progetto prosegue e integra un cammino in parte già svolto con i ragazzi, si articolerà in laboratori artistici e creativi, attività condivise, momenti di incontro e "connessione" con altri ragazzi ma anche fra diverse generazioni. Un sogno, quello di approdare, a ritmo di trap, fra i banchi delle scuole: "per parlare di noi, della nostra musica, della nostra vita. Siamo stati "ragazzi difficili": oggi siamo una famiglia, abbiamo degli obiettivi". Il significato, importante, del progetto è stato illustrato dalle responsabili comunali e operatrici Roberta Perego e Alessia Strada, Elena Galbani, Federica Nenni e Miranda Isnaba, alla presenza delle amministrazioni dei Comuni.

"Trap Therapy punta a rendere i giovani promotori di senso di comunità e coesione sociale. Una sperimentazione che nasce dal desiderio di un gruppo: ma che mira a sviluppare cittadinanza e protagonismo a partire dalle giovani generazioni, come contrasto alla passività e alla costruzione di vite predefinite". Un percorso da costruire insieme e senza schemi. Proprio come la trap, grande collante e passione comune, "strumento di crescita e di espressione di talenti. Attraverso la Trap Therapy i ragazzi possono orientare, o riorientare, il proprio progetto di vita verso mete costruttive". Un cammino già iniziato. Lo raccontano l’entusiasmo nella voce e negli occhi dei ragazzi. "Verso la trap ancora troppo pregiudizio - raccontano - e molte porte chiuse. Invece per noi è passione e fratellanza. Siamo partiti soli: ora siamo insieme".

M.A.

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