
Profughi (Newpress)
Milano, 19 aprile 2016 - I primi profughi potrebbero entrare già a fine mese nei monolocali del Falcon Residence di Pero. Venerdì è arrivato il via libera definitivo della Prefettura: nella struttura alberghiera del piccolo centro dell’hinterland milanese, accanto a una scuola e a qualche centinaio di metri dalla sede del Comune, verranno ospitati 500 richiedenti asilo almeno fino al 31 dicembre 2016, come prevede il bando lanciato a metà gennaio da Palazzo Diotti (più di 2.500 i posti confermati sui 2.800 proposti inizialmente).
Luce verde all’offerta del raggruppamento temporaneo di imprese formato dalle cooperative Azione Sociale e Ippocrate, entrambe con sede nella siciliana Enna, nonostante un’offerta di posti così elevata per una cittadina di circa 11mila abitanti (e per di più non in un luogo isolato come ad esempio era il Campo base di Expo a Mazzo di Rho) abbia già sollevato più di una perplessità tra gli operatori del settore (per non parlare dei politici locali) sul possibile impatto sociale. Dubbi evidentemente superati dall’impellente necessità di reperire letti per fronteggiare flussi di migranti ancor più massicci rispetto agli altri anni; da ricordare che il prefetto Alessandro Marangoni si sta muovendo pure su altri fronti (vedi le ipotesi riguardanti l’utilizzo di un’ex caserma a Legnano e la realizzazione di una tendopoli-bis a Peschiera Borromeo). Del resto, le ultime ore in Stazione Centrale non fanno che confermare la tendenza delle settimane passate: domenica sera si sono presentate all’hub di via Tonale un’ottantina di persone (tutte o quasi provenienti dall’Africa subsahariana), delle quali 58 (compresa una neonata di due mesi) si sono dovute accontentare di una brandina sistemata alla meglio nel centro di smistamento gestito da Fondazione Progetto Arca. «Siamo riusciti a dare assistenza a tutti – fa sapere il presidente della onlus, Alberto Sinigallia – ma non riusciremo ad andare avanti ancora per molto: se nelle prossime ore giungeranno altri profughi, saremo costretti a lasciarli in strada». Insomma, è di nuovo allarme rosso.
Le strutture in città sono strapiene. E non aiuta il fatto che sempre più migranti - complici la stretta sui controlli negli hotspot in Sicilia e il giro di vite imposto da tanti Paesi dell’Unione Europea – ora scelgono di chiedere in Italia protezione internazionale piuttosto che fermarsi solo qualche giorno per poi ripartire verso le tappe finali della loro odissea (Germania, Svezia o Inghilterra). Tradotto: la figura del transitante da ospitare per 2-3 notti è stata rimpiazzata da quella del richiedente asilo al quale offrire accoglienza per diversi mesi (in attesa che la competente Commissione territoriale vagli la sua domanda di protezione internazionale). Ultima nota per il trasloco dell’hub della Centrale: ieri mattina sopralluogo di Comune e Grandi Stazioni nel tunnel ristrutturato di via Sammartini 120, anche se non c’è ancora una data precisa per il trasferimento da via Tonale. Un trasferimento che potrebbe creare ulteriori problemi, visto che la nuova location sorge a un chilometro e mezzo dallo scalo ferroviario.