Mecenate, la protesta dei profughi. Nel mirino ancora la onlus Integra

«Ci negano il sussidio». Ma è già stata siglata un’intesa in Prefettura di NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA

I richiedenti asilo ieri mattina in via Mecenate

I richiedenti asilo ieri mattina in via Mecenate

Milano, 3 dicembre 2015 - Sono infuriati. Lo sono da mesi, in realtà. Ieri mattina la rabbia dei richiedenti asilo è esplosa: una quarantina di ospiti delle strutture di via Quintiliano e via Fantoli si è riversata in via Mecenate, bloccando il traffico per qualche minuto. Poi l’intervento di poliziotti e vigili urbani ha riportato la calma: i profughi, in larga parte provenienti dall’Africa subsahariana, hanno continuato la loro protesta sul marciapiedi. Qualche attimo di tensione solo all’arrivo del responsabile regionale della onlus Integra, l’associazione con sede legale in provincia di Lecce che, per conto della Prefettura, ha ufficialmente in carico i migranti, pur appoggiandosi sulle due sedi della chiesa copta evangelica egiziana della Lombardia.

Una Onlus già finita più di una volta nel mirino delle polemiche (e delle ispezioni di Palazzo Diotti). È proprio il presidente dell’ente religioso, Safwat Bakhit, a ricostruire la vicenda: «Quei ragazzi sono esasperati perché da tempo non ricevono i pocket money previsti dal sistema Sprar». Una catena di inadempienze che pare originare proprio da Integra, anche se di recente i vertici della onlus hanno tirato in ballo ritardi ministeriali nell’erogazione dei contributi previsti. Dovrebbe funzionare così: Integra riceve i fondi del Viminale per l’accoglienza dei profughi e li gira in parte ai copti, che a loro volta si occupano di fornire ai profughi ciò che spetta loro per legge. Dovrebbe sì, perché da febbraio il flusso di denaro si sarebbe interrotto alla fonte, racconta ancora Bakhit: «La onlus ci deve 365mila euro – attacca –. Noi siamo in difficoltà con la proprietà dei locali: da sei mesi non riusciamo più a pagare l’affitto, siamo a rischio sfratto». Lamentele che il presidente della chiesa copta ha ripetuto pure martedì in corso Monforte nel corso di un vertice convocato proprio per affrontare la spinosa questione: dalla Prefettura assicurano che il problema è stato risolto, senza però fornire ulteriori dettagli sui termini dell’intesa. Bakhit si limita ad aggiungere: «Integra ha promesso che ci pagherà in tempi brevi 295mila euro: speriamo che mantengano gli impegni presi». Emergenza rientrata, garantiscono tutti. Ma forse nessuno l’ha detto ai profughi.