di Giambattista
Anastasio
Con 37 voti a favore e 36 contrari il Consiglio regionale ha approvato la mozione presentata dalle opposizioni di centrosinistra – primo firmatario Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd – con la quale si chiede alla Giunta presieduta da Attilio Fontana di valutare di revocare a Lucia Lo Palo l’incarico di presidente dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) a causa delle dichiarazioni sul cambiamento climatico rilasciate dalla stessa Lo Palo soltanto dieci giorni fa, in un’intervista all’agenzia di stampa Italpress.
In quell’occasione ha sostenuto quanto segue:"È doveroso scindere le due cose. L’inquinamento è dettato dall’industrializzazione, quanto al cambiamento climatico l’Italia è una regione che è un hotspot ed essendo un hotspot il cambiamento climatico è in corso, ma è una cosa che è in corso da varie ere geologiche. Noi attraversiamo il cambiamento climatico da molto tempo, da sempre, da quando la Terra esiste". A domanda diretta sul contributo dell’uomo al cambiamento climatico, Lo Palo ha risposto: "Io non credo che il cambiamento climatico sia frutto dell’uomo. Credo invece che frutto dell’uomo sia la malagestione della qualità dell’ambiente. Dell’uomo, non delle istituzioni che da diversi anni stanno seguendo una linea di consapevolezza di quella che deve essere la gestione della qualità dell’ambiente". Lo Palo aveva infine sottolineato come ARPA Lombardia stia organizzazondo già dal 2012 corsi finalizzati a combattere "l’eco-ansia" perché, anche sui temi ambientali, bisogna "combattere la strumentalizzazione del mondo del mainstream".
Decisiva per l’esito della votazione in Consiglio regionale la richiesta di votare a scrutinio segreto avanzata dalle opposizioni. Durante la discussione in Aula tutti i capigruppo del centrodestra hanno difeso Lo Palo e annunciato che il proprio gruppo avrebbe votato contro la mozione. L’unico a distinguersi è stato Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega, che ha sì difeso la presidente di ARPA inviandole, però, una raccomandazione ad una maggior cautela nelle proprie esternazioni pubbliche. Una sfumatura, certo, ma in politica le sfumature spesso sono sostanza. Il dato certo è che, alla fine, alla maggioranza di centrodestra sono mancati 8 voti per altrettanti franchi tiratori. "Siamo sorpresi, dobbiamo aprire una riflessiome per capire cosa è successo" dichiara Christian Garavaglia, capogruppo di Fratelli d’Italia. Nel primo partito di maggioranza c’è chi, allora, legge le parole di Corbetta come un indizio: i voti a favore della cacciata della Lo Palo sarebbero arrivati dalla Lega. Ma la consistenza del contingente dei franchi tiratori sembra tale da far supporre che una parte significativa del votodi sfiducia alla Lo Palo sia da rintracciare altrove. Da qui la lettura che va per la maggiore anche all’interno dello stesso centrodestra: il regolamento interno a Fratelli d’Italia. Lo Palo, come noto, si è candidata alle ultime Regionali proprio nelle fila del partito di Giorgia Meloni ed è finita col risultare la prima dei non eletti a Milano. A spingerla fino alla presidenza dell’Arpa sarebbe stato, dalle retrovie, quel Roberto Formigoni che ora potrebbe tornare sulla scena in occasione delle Europee. Una spinta e una protezione che in diversi non avrebbero gradito all’interno di FdI. Anche da qui il voto di ieri.
Le opposizioni esultano. "Per la seconda volta in poco tempo la maggioranza di destra in Regione va sotto attraverso il voto segreto, entrambe le volte su questioni che riguardano persone o proposte riconducibili a Fratelli d’Italia. Questo dato è inequivocabile. Ma soprattutto le tesi strampalate del negazionismo climatico di certa destra, di cui Lo Palo è solo l’ennesima rappresentante, non stanno in piedi e il Consiglio regionale è riuscito ad affermarlo" sottolinea Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd. "La maggioranza è implosa palesando i conflitti e le divisioni che caratterizzano questa legislatura. La bocciatura di Lo Palo, emblema del non merito e delle logiche spartitorie con cui Lega e Fratelli d’Italia si sono divisi le poltrone, segna il punto di non ritorno di questa esperienza di governo. È da Ferragosto che il Movimento Cinque Stelle denuncia l’inadeguatezza del profilo di Lo Palo" attacca Nicola Di Marco, capogruppo del M5S. "Siamo soddisfatti dell’assunzione di responsabilità del Consiglio regionale su una nomina politica evidentemente inadeguata. Il segnale alla Giunta è forte e chiaro", rimarcano Michela Palestra e Luca Paladini, capogruppo e consigliere del Patto Civico.