NICOLA PALMA
Cronaca

Presa banda di rapinatori. Il raid da un milione il covo di viale Romagna e l’uomo d’oro Scaglione

Blitz della Mobile: 12 arrestati per le armi sequestrate a Corvetto nel 2022. Indagine scattata dopo l’assalto di via Assab. Filmato summit al cimitero.

Presa banda di rapinatori. Il raid da un milione il covo di viale Romagna e l’uomo d’oro Scaglione

Presa banda di rapinatori. Il raid da un milione il covo di viale Romagna e l’uomo d’oro Scaglione

Al momento, nessuno di loro è formalmente indagato per l’assalto armato da un milione di euro di gioielli e semilavorati in oro e palladio al laboratorio orafo di via Assab, andato in scena il 4 novembre 2021. Tuttavia, ci sono diversi elementi che portano a ritenere che almeno in sette siano direttamente coinvolti nella rapina di Cimiano. E del resto i datati curricula non sembrano mentire. Nel 2007, Gaetano Vaivattene, quarantottenne palermitano trapiantato a Landriano, fu bloccato dalla polizia in una banca di via Lomellina dopo aver cercato invano di farsi aprire la cassaforte e dopo aver scoperto che il caveau era inaccessibile per allagamento. Tre anni dopo, rieccolo nella filiale Bper di Sassuolo insieme a Michele Mennoia (pure lui finito in cella l’altro ieri), conosciuto in una comunità di recupero, per portar via 37mila euro.

E veniamo a Maurizio Tripi, veneziano di 57 anni, che nell’ottobre del 2010 fu ammanettato dai carabinieri insieme a Oscar Beccalli, fratello del più noto "Lucianino", all’uscita della filiale Intesa di via Ponti: "Siete circondati, arrendetevi", gli comunicò al telefono un maresciallo appostato all’esterno dell’istituto di credito. Altro habituè delle pagine di cronaca è Andrea Rinaldi, 39 anni, che nel 2006 fu accusato di essere parte della banda del Gratosoglio che depredava gli studenti della Bocconi. L’ultima indagine della Squadra mobile, che giovedì ha portato in carcere dieci persone e ai domiciliari la coppia di incensurati formata da Umberto V. e Rosa V., ipotizza che le traiettorie criminali di Vaivattene, Mennoia, Tripi e Rinaldi e di altri presunti complici come Domenico La Manna, Giovanni Barone, Paolo Grisiglione, Savino Di Bitonto e Francesco Paolo Mascari si siano intrecciate per mettere insieme una batteria specializzata in raid a sei zeri in gioiellerie e laboratori orafi come quello di Cimiano.

L’inchiesta degli specialisti dell’Antirapine parte proprio dal colpo di via Assab: l’analisi delle utenze-citofono porta a Giuseppe De Curtis, che a sua volta risulta in contatto con Tripi. Da lì, passo dopo passo, gli investigatori coordinati dal pm Rosaria Stagnaro arrivano a Vaivattene e Mennoia e al progetto di svaligiare una gioielleria di Castellanza. Ed è in questa fase che emerge la figura più carismatica del lotto, il sessantatreenne palermitano Francesco Scaglione, uno degli uomini d’oro del blitz da 16 milioni di euro a Casa Damiani nel 2008. C’è pure lui il 15 ottobre 2022 al Monumentale: la riunione tra le tombe viene costantemente monitorata dagli agenti in borghese. I banditi sono pronti all’azione: hanno armi, parrucche, fascette da elettricista, ricetrasmittenti, divise della Finanza e casacche Amsa, Dhl e Bartolini. Il 18 novembre, però, Scaglione ordina di fermare tutto e di spostare il materiale dal quartier generale di viale Romagna, casa della coppia di insospettabili, a un appartamento di via Mompiani al Corvetto. Lì, il giorno dopo, scattano le perquisizioni della Mobile, che portano ai sequestri contestati ora nell’ordinanza del gip Tommaso Perna: sigilli a un fucile a pompa Franchi e a una semiautomatica Browning rubati il 5 luglio 2022 a Colico, a un’arma clandestina marca Beretta e a 257 cartucce, nonché a pettorine, giacche e pantaloni delle Fiamme Gialle e a un chilo di cocaina. "Risulta impressionante – annota il giudice – la somiglianza dei dati emersi nel corso delle rapine attribuite in passato al gruppo criminale al quale Scaglione era affiliato con quelli attualmente emersi nel corso dell’attività d’indagine". Un’attività ancora in corso.