
di Nicola Palma e Marianna Vazzana
"Non penso di fare nulla di speciale", ci disse Monica Arcamone il 6 aprile 2020. La pandemia era esplosa 43 giorni prima e da un mese l’Italia era in lockdown. Lei, madre di quattro figli, ogni sera montava in sella alla sua bici e pedalava da via Zama alla stazione del metrò di San Donato per dar da mangiare a tre clochard. Fu gioco facile ribattezzarla l’angelo di Rogoredo, anche se lei si è sempre schermita così: "Io sono fortunata, una casa ce l’ho, loro no".
Quella straordinaria storia di volontà e solidarietà, raccontata dal Giorno nei giorni più duri dell’emergenza Covid, non è passata inosservata né a Palazzo Diotti né al Quirinale. E ieri mattina alla trentaseienne volontaria della Protezione civile è arrivato un segno tangibile della riconoscenza delle istituzioni per ciò che ha fatto e che continua a fare: il prefetto Renato Saccone le ha consegnato l’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, concessa dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, insignendola del titolo di "Cavaliere" nella Sala Verdi del Conservatorio. "È stata un’emozione – confessa Monica a fine cerimonia –. Questo riconoscimento mi sprona ancora di più ad andare avanti, non posso che essere felice. Ringrazio chi ha creduto in me. È motivo di orgoglio, non solo per me ma per tutto il quartiere di Rogoredo, di cui non sempre si parla in maniera positiva, eppure sono tante le anime belle che si danno da fare per il prossimo. Dedico questa onorificenza a tutte loro, e mi auguro siano un esempio anche per altri. A tutti dico di seguire il cuore e andare sempre avanti". Insieme ad Arcamone sono state premiate altre 94 persone che operano in vari ambiti, con un’attenzione doverosa a chi ha combattuto il coronavirus in prima linea: scorrendo l’elenco, incontriamo tra gli altri i nomi di Giorgio Ciconali (direttore del Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria di Ats Milano), Chiara Silvia Vismara (direttrice del laboratorio di Microbiologia e Virologia del Niguarda), Ilaria Pedroli (coordinatrice del personale infermieristico della Terapia intensiva del Sacco), Faustino Boioli (fondatore dei Medici italiani volontari) e Fabrizio Pregliasco (direttore sanitario del Galeazzi e supervisore scientifico del Trivulzio). E poi ci sono carabinieri, poliziotti, finanzieri, religiosi come suor Anna Maria Villa (responsabile del Poliambulatorio dell’Opera San Francesco) e la partigiana Francesca Laura Wronowski, nipote di Giacomo Matteotti.