Famiglia ucraina accolta in casa al mare, pregiudicato l'aggredisce e la sfratta

Poliziotto milanese mette a disposizione dei profughi la seconda casa, ma padre, madre e figlioletto vengono minacciati e costretti a lasciare l'appartamento

Profughi ucraini

Profughi ucraini

Doppia odissea per una famiglia ucraina. Dopo essere sfuggita alla guerra attraverso i corridoi umanitari, e aver trovato alloggio grazie a un poliziotto milanese,  loro parente, che ha messo a disposizione una seconda casa al mare, ora i tre profughi, madre, padre e un bimbo di 5 anni si ritrovano senza una sistemazione, costretti a vivere in un albergo a Cesenatico. 

Un pregiudicato che vive in un garage nel cortile della casa bifamiliare, li ha infatti aggrediti e costretti a lasciare lo stabile. "L'aggressore è un pluripregiudicato socialmente pericoloso - racconta il poliziotto -. L'uomo già denunciato in questura per reato di stalking dopo atteggiamenti persecutori e minacce è passato ai fatti, mandando in ospedale il padre e anche in presenza dei carabinieri ha continuato a minacciare le vittime, promettendo che si sarebbe fatto giustizia da solo, che avrebbe dato fuoco alla casa, tanto che ha anche rotto la tubazione del gas provocando un intervento dei vigili del fuoco. E anche altre persone nella stessa via subirebbero da anni sue angherie".

L'uomo, nonostante le denunce all'autorità giudiziaria, le segnalazioni all'Ausl e alla Polizia Locale, continua a vivere nel garage, dato che la sorella che abita in un'altra parte dell'immobile, non lo fa entrare. L'uomo usa il cortile del condominio come water, incurante della vista dei passanti, e impedisce l'ingresso nell'abitazione alla famiglia ucraina. Per questo la donna, Anastasiia K., di 31 anni, titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, ha chiesto protezione ai servizi sociali e aiuto al Comune. In attesa diun intervento la famiglia di profughi è ospite in albergo. 

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