"Poste è un asset sociale, no alla privatizzazione"

I sindacati protestano contro la privatizzazione di Poste Italiane davanti alla Prefettura di Milano, temendo ripercussioni sull'occupazione e la perdita del controllo pubblico sull'azienda.

"Poste è un asset sociale, no alla privatizzazione"

"Poste è un asset sociale, no alla privatizzazione"

I sindacati si sono radunati davanti alla Prefettura di Milano per "dire no alla privatizzazione di Poste Italiane", nella giornata di mobilitazione nazionale indetta da Slc Cgil, Slp Cisl, Uil Poste, Confsal Com, Fail Cisal e Ugl Com. Hanno esposto bandiere e striscioni, spiegando le ragioni della contrarietà alla "decisione del Governo di volere cedere ulteriori quote" di Poste, aprendo la strada ai privati. Una decisione che, secondo i sindacati, "rischia di mutare completamente gli assetti proprietari di

Poste Italiane, marginalizzando il controllo pubblico sulla stessa". La protesta riguarda il futuro della "più grande azienda di servizi del nostro Paese, che si qualifica come tale non soltanto per le sue dimensioni, la sua capillarità, i suoi asset strategici e i suoi primati produttivi, ma anche e soprattutto per la sua autentica funzione sociale".

Il timore, legato a un ingresso dei privati, è anche quello di ripercussioni sull’occupazione. "L’idea di privatizzare nuove quote di un importante asset come Poste Italiane è nata male ed è stata gestita peggio – spiega Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera –. Come non bastasse, la maggioranza non si è degnata nemmeno di ascoltare i sindacati sulle possibili ripercussioni occupazionali di questa decisione".

A.G.