Il vecchio ponte Pecchio, ribattezzato dai cassanesi "Punt del Pecc", sente il peso degli anni. Il manufatto da sempre unico collegamento fra l’abitato di Cassano d’Adda con l’isola Borromeo, di proprietà Eneco Gruppo Podini, da qualche anno è sorvegliato speciale per le sue condizioni strutturali. Costruzione terminata nel 1920, lavori iniziati prima del periodo bellico, il passare del tempo ha messo in evidenza l’usura della struttura con ferri di armatura visibili al di fuori del cemento, una situazione che per molti è segno di preoccupazione per la sua stabilità. Sulla questione interviene Fabio Tessarollo, responsabile impianti Gruppo Podini spa e responsabile impianti centrale idroelettrica linificio di Cassano: "Negli ultimi due anni il ponte è stato oggetto di analisi strutturali sulle sue condizioni, il manufatto è sicuro. Tuttavia il passaggio dei mezzi su quel ponte è stato declassato alla portata di 75 quintali e si rende necessario un intervento non più rinviabile di restyling generale". La questione è economica e va stabilito a chi tocca mettere mano al portafoglio. "Il ponte è di nostra proprietà. Il problema però è che è a disposizione di tutti mentre le spese ordinarie e straordinarie dovremmo pagarle noi, questa non è una soluzione che ci aggrada". Sul piatto un investimento ci sono circa un milione e mezzo di euro: "In questo ultimo periodo stiamo valutando se ha senso, indipendentemente da chi debba farlo, investire tanti denari per portare a compimento un porgetto di risanamento funzionale del ponte o se, come noi riteniamo preferibile, rigenerare quel ponte come ciclopedonale e realizzare poi un nuovo ponte per dare risposte alle esigenze nostre e agli esercenti che hanno attività all’isola Borromeo". Un messaggio diretto all’amministrazione comunale in questo periodo in cui si sta dibattendo sulla riqualificazione dell’ex Linificio: "Del progetto di riqualificazione dell’ex Linificio non sappiamo nulla. Con il Comune non siamo mai entrati nel dettaglio della questione ponte Pecchio, ma è evidente che non possiamo da soli sobbarcarci sempre gli onere di costi ordinari e straordinari di quel unico collegamento tra la città e l’isola Borromeo".
Stefano Dati