REDAZIONE MILANO

Polveri sottili oltre ogni limite, comitato No Vasca: "Salute da tutelare"

Le battaglie dei residenti e la lettera all'Arpa

Livelli elevati di concentrazione di Pm 2.5 e di Pm 10 in via Papa Giovanni XXIII, a ridosso dell’area di cantiere dello scavo per la vasca di laminazione: i residenti del Supercondominio e gli attivisti del Comitato No Vasca scrivono ad Arpa Lombardia e al Dipartimento di Igiene di Ats Milano, per segnalare "l’allarmante situazione di inquinamento nel mese di dicembre, in relazione a intensive lavorazioni di rimaneggiamento dell’alveo del fiume con sommovimento continuo di terreno e in corrispondenza della successiva fase altamente intensiva di scavi" scrivono.

Da qualche settimana, gli abitanti dei caseggiati sono in grado di rilevare in modo amatoriale questi livelli delle polveri sottili o fini, grazie a due apparecchi certificati dalla Comunità Europea, nella zona dei balconi che si affacciano sull’area del cantiere: "Le concentrazioni rilevate durante tutta la durata dei lavori di scavo superano gli 80 mgmetro cubo per il Pm 2.5 e i 100 mgmetro cubo per il Pm 10" continuano gli attivisti del No Vasca ad Arpa e Ats.

Questi livelli delle polveri sono "superiori, quando il cantiere è operativo, a quelli registrati nelle vie più trafficate di Milano – spiega Matilde Minella, portavoce del Comitato –. Le concentrazioni sono più che triple del limite consentito per legge per le Pm 2.5 e sono il doppio per il Pm 10".

I residenti chiedono di essere tutelati nel loro diritto costituzionale alla salute, tramite la richiesta di una riduzione di intensità e di durata degli interventi ad alto impatto "in modo che le polveri rientrino nei limiti di legge o almeno entro quelli registrati nell’area di Milano, che si presentano certamente drammatici ma decisamente inferiori a quelli registrati quotidianamente in via Papa Giovanni XXIII, a ridosso del cantiere".

Giuseppe Nava