
Pnrr: in Lombardia arrivano 11,5 miliardi
Milano – Sulla Lombardia cade una pioggia di denaro, per l’esattezza 11,5 miliardi di euro. Risorse relative al Pnrr e al Fondo complementare, di cui circa 2,1 miliardi che prevedono la Regione come soggetto attuatore. E i sindacati Cgil, Cisl e Uil lanciano l’allarme su "legalità e sicurezza", anche in vista dell’altra partita che si sta giocando, quella dei progetti legati alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.
Il vertice
Un tema sollevato durante l’ultimo incontro con il consigliere regionale Giulio Gallera, presidente della commissione speciale sul Pnrr, che è stato anche l’occasione per fare il punto sulla distribuzione delle risorse nelle sei missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per "Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura" sono stati assegnati oltre 797 milioni di euro.
La seconda missione, "rivoluzione verde e transizione ecologica" ha il peso maggiore in assoluto: poco meno di 4 miliardi e 480 milioni di euro. Per la missione 3, "infrastrutture per mobilità sostenibile", circa 3 miliardi di euro. "Istruzione e ricerca" valgono un miliardo e 500 milioni di euro. Ai progetti della quinta missione, "inclusione e coesione", sono destinati un miliardo e 600 milioni. All’ultima missione, la "salute", sono assegnati poco più di un miliardo e 300 milioni.
Allarme criminalità
Risorse nuove, dopo anni di spending review e tagli per gli enti locali, sulle quali potrebbe mettere le mani la criminalità organizzata infiltrandosi in appalti e subappalti. I sindacati confederali hanno chiesto il rispetto del protocollo firmato lo scorso 15 dicembre su legalità e sicurezza, che da molti enti non è stato ancora recepito. E la creazione, attraverso la neonata commissione al Pirellone, di una cabina di regia con la Regione Lombardia, come prevede l’accordo sottoscritto con il governo Draghi.
La cabina di regia
"Il dibattito acceso dalla politica a livello nazionale – spiega il segretario regionale della Uil Milano e Lombardia, Enrico Vizza –, passando anche dai recenti fatti che hanno coinvolto la Corte dei Conti, ci preoccupa non poco. Senza cabina di regia e senza controlli si rischia di arrivare ‘lunghi’ passando a una fase di emergenza dove, proprio perché emergenza, rischia di saltare ogni vigilanza sugli interventi. E questo può portare all’infiltrazione della criminalità". Sul tavolo anche il problema della carenza di personale nei piccoli Comuni, insufficiente per seguire i progetti.
"Paradossalmente – spiega Vizza – i grandi centri rischiano di assorbire tutte le risorse senza nemmeno aver convocato, come previsto, le cabine di regia con i sindacati. Ne è un esempio Milano, dove noi stiamo ancora aspettando nonostante i ripetuti solleciti al sindaco Sala, la costituzione della cabina di regia".