
La piscina ‘Daniela Samuele’ di via Trani
Milano, 9 settembre 2025 – Dal fondo della piscina ‘Daniela Samuele’, in via Trani, quartiere Mecenate, si intravede un filo di luce, una speranza. L’impianto, infatti, diventerà un nuovo centro federale: una notizia non da poco per una città che è carente a livello di strutture sportive d’alto livello, e non solo.
La Federazione Italiana Nuoto (FIN) della Lombardia, contattata da Il Giorno, ha confermato la notizia, senza però fornire dettagli, visto che manca ancora qualche passaggio ufficiale. La piscina, di proprietà del Comune di Milano e gestita dalla Federazione Italiana Nuoto è dedicata a una delle nuotatrici – genovese ma trapiantata a Milano, delfinista – della Canottieri Olona, che perse la vita nell’incidente aereo di Brema, il 28 gennaio 1966.
La Samuele si prepara quindi ad essere uno dei poli natatori di riferimento insieme al Centro Federale Alberto Castagnetti di Verona dove oggi si allenano, su tutti, Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi. Proprio quest’ultimo, dopo la vittoria dell’oro olimpico nei 100 rana a Parigi 2024, si è trasferito in Veneto anche, ma non solo, per questioni logistiche, ovvero per la mancanza di piscine adeguate, dicendo così addio al suo storico allenatore Marco Pedoja. Anche se per il momento si tratta solo di voci di corridoio, il coach sarebbe stato individuato come figura ideale per guidare e coordinare il centro federale.
L’impianto del quartiere Mecenate potrebbe essere un fiore all’occhiello dopo anni di decadimento. A fine 2024, non a caso, il numero uno della Federnuoto nonché capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, si era recato a palazzo Marino per incontrare il sindaco Giuseppe Sala, l’assessora a Sport, Turismo e Politiche Giovanili, Martina Riva, e il presidente del Comitato Regionale FIN Lombardia Marco Del Bianco per “rilanciare la piscina Daniela Samuele e valorizzare le attività formative di base organizzate sul territorio”. A distanza di mesi qualcosa si muove. Ed è un bene per un centro sottoposto a continui lavori, con gli spalti attualmente inagibili e che negli ultimi anni, per le condizioni in cui si trova, non è stato in grado nemmeno di ospitare lo storico Trofeo Città di Milano. La manifestazione, istituita nel 2011, ha visto passare campioni come Federica Pellegrini, Filippo Magnini e in tempi più recenti anche Alberto Razzetti.
Da anni, Mecenate continua a essere teatro di gare regionali ma senza possibilità di presenza del pubblico. La piscina olimpica mostra i segni dell’usura e ed è relegata ad una struttura obsoleta, le cui temperature mettono a dura prova i nuotatori: rigide in inverno e torride in estate. Nel 2009, dopo l’intervento dei vigili del fuoco per una grandine che bucò la tensostruttura, venne siglato un accordo di 19 anni tra Comune e Fin e dato il via libera ad opere di manutenzione straordinaria. Poi, 10 anni dopo la piscina è stata nuovamente chiusa per ristrutturare gli spogliatoi, con lavori che si sono protratti negli anni e con problemi che permangono, come la mancanza di parcheggi o un accesso non idoneo per le persone con disabilità.
La speranza è che quindi si facciano investimenti mirati e la piscina possa diventare un’eccellenza nella città che si appresta a ospitare i Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026.