Piscina da salvare Ecco il maxi appalto per offrire strutture agli appassionati

Carugate guarda al futuro dopo il fallimento Gestisport

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di Barbara Calderola

Il crac, il mutuo per salvare i lavoratori e non chiudere e ora il maxi-appalto per restituire un futuro al centro sportivo e alla piscina. Carugate approva il capitolato, è tutto pronto per la gara dopo il fallimento di Gestisport, il vecchio gestore che un anno fa fu costretto dalla crisi post Covid a portare i libri in tribunale. Una tegola per il Comune che da subito ha cercato una soluzione che salvaguardasse "operatori e sportivi", ricorda il sindaco Luca Maggioni. Base d’asta 70 milioni di euro, 25 anni la durata, nelle casse municipali entrerà un affitto che varierà "da 250mila euro nei primi anni a 300mila". "Non solo – dice il primo cittadino – sono previste anche opere: nuovi spogliatoi ed efficienza energetica. Siamo arrivati a questo momento con grandi sforzi, non è stato facile. Probabilmente si tratta del dossier più complesso che abbiamo affrontato per le implicazioni sociali e per le cifre".

"I partecipanti troveranno una struttura ben tenuta sulla quale abbiamo investito anche in questi mesi", aggiunge Marco Riboldi, consigliere delegato allo Sport. Fra il vecchio gestore e il nuovo il Comune è riuscito ad affidare il polo di via del Ginestrino alla bergamasca Acquatica Sport&Fitness che traghetterà la struttura fino alla gara. Per uscire dal tunnel l’amministrazione ha stipulato un mutuo da 5 milioni che copre la fideiussione sottoscritta dalla vecchia giunta di centrosinistra sul project-financing a garanzia del contratto trentennale che aveva esternalizzato l’impianto.

Gestisport aveva promesso di farne un punto di riferimento per il territorio, ma la pandemia ha cambiato tutto e i conti sono sprofondati in rosso, il buco è arrivato a 15 milioni e il banco è saltato. A mettere ulteriormente in difficoltà i Comuni – il gruppo gestiva diverse strutture fra hinterland e Lecchese – era stata la decisione del tribunale di negare l’esercizio provvisorio. La scelta aveva trasformato la ricerca di qualcuno che raccogliesse il testimone in una spasmodica corsa contro il tempo per evitare che la banca chiedesse la restituzione dei 350mila euro di canone annuo versato dalla società. Il Municipio ha pagato il finanziamento nel frattempo, ma la rata passerà al nuovo operatore.

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