MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Pirellino con Torre Botanica e Ponte verde

Gli studi di architettura Boeri e Diller vincono il concorso indetto da Coima. Previsto un grattacielo in più sulle orme del Bosco Verticale

Il rendering del Ponte verde

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Milano, 29 gennaio 2021 - Il Nuovo Pirellino per gli uffici, la Torre Botanica per gli appartamenti e il Ponte Serra come spazio verde e pubblico. I rendering mostrano il futuro di un pezzo di città, un futuro possibile nonostante l’emergenza sanitaria e la crisi economica che ancora attanagliano Milano.

Il concorso internazionale di architettura lanciato il 25 novembre 2019 da Coima Sgr di Manfredi Catella, proprietario dell’ex palazzo dell’Urbanistica comunale dopo un’asta milionaria – 193 milioni di euro: 175 per lo stabile e 18,6 milioni per i diritti di superficie sul parcheggio sotterraneo – per le casse di Palazzo Marino, giunge alla puntata finale: i vincitori sono Stefano Boeri Architetti e Diller Scofidio + Renfro (Ds+R), in altre parole Stefano Boeri, noto in tutto il mondo per il Bosco Verticale a poche decine di metri dal Pirellino, ed Elisabeth Diller, famosa per la trasformazione verde della Highline di New York.

Le due archistar – il primo presente nella sede della Fondazione Catella, la seconda in collegamento video dalla Grande Mela – spiegano per la prima volta il loro progetto, che vuole contribuire a rivoluzionare un’area che negli ultimi vent’anni ha già completamente cambiato volto grazie a Porta Nuova, al Bosco Vertice e alla Biblioteca degli Alberi. Il colpo d’occhio dei rendering fa una certa impressione. Sì, perché il Pirellino, ormai dismesso da oltre cinque anni, e il Ponte che attraversa via Melchiorre Gioia, sarebbero trasformati in questo modo: un “Nuovo Pirellino’’ completamente ristrutturato, ampliato e ammodernato con un ultimo piano con visione panoramica; una nuova “Torre Botanica’’ da 110 metri, un po’ più alta del Pirellino, firmata da Boeri, una naturale evoluzione del Bosco Verticale inventato dall’architetto milanese: un “Ponte Serra’’, tra i due grattacieli, che diventerebbe una struttura leggera con all’interno una vera e propria serra, un auditorium adattabile ad ospitare vari eventi, dalle sfilate di moda ai convegni, una caffetteria al piano superiore e negozi e alimentari al piano terra. Tre immobili strettamente collegati tra loro, la cui realizzazione avrebbe una conseguenza viabilistica immediata: via Melchiorre Gioia passerebbe da sei a quattro corsie.

Il Nuovo Pirellino, infatti, sarebbe parzialmente ampliato, anche se i progettisti, in particolare la Diller, prevedono di confermarne la storica forma, quella degli anni Sessanta, soprattutto per quanto riguarda la facciata che guarda a nord, mentre quella sul lato opposto sarebbe ampliata e trasformata. Inutile dire che dall’immobile sarebbe completamente eliminato l’amianto che ha costretto il Comune ha dismettere la sede dell’urbanistica e a metterla sul mercato. Il secondo edificio del progetto, invece, è completamente inedito. Firmato da Boeri, 110 metri per 25 piani di cui 21 residenziali, la “Torre Botanica’’ assomiglia al Bosco Verticale, ma fino a un certo punto, come spiega lo stesso architetto che ha disegnato entrambe: "A me piace chiamarla semplicemente “Botanica’’, perché il Bosco Verticale prevede una presenza più romantica del bosco, mentre la Botanica si ispira alla Biblioteca degli Alberi e ai giardini all’italiana. Il primo è un bosco che sale verso il cielo, il secondo un orto botanico verticale". L’archistar parla di "edificio modello per lo sviluppo sostenibile, perché avrà un cuore di cemento armato ma una struttura in legno capace di assorbire il CO2 e pannelli fotovoltaici in grado di assicurare il 65% di energia rinnovabile".

Il Ponte Serra, già descritto sopra, è studiato come spazio pubblico ed esperienza verde, su indicazione della Diller. Boeri, intanto, chiosa così: "Ci tengo a dire che stiamo presentando un progetto che non prevede il consumo di un metro in più di suolo permeabile". Un messaggio per gli ambientalisti.