
Rilievi della polizia locale su un incidente
Milano – Due casi risolti in un colpo solo. Due pirati della strada incastrati nel giro di poche ore. E uno di loro arrestato pure perché ritenuto uno dei leader dei gruppi di spacciatori che smerciano droga nei boschi del Varesotto. In estrema sintesi, ecco il resoconto di due indagini-lampo, strettamente collegate tra loro, concluse nei giorni scorsi dagli agenti del Radiomobile della polizia locale.
Gli accertamenti investigativi scattano la mattina del 18 agosto, dopo l’investimento di una donna di 86 anni: l’anziana viene travolta da una macchina mentre sta attraversando sulle strisce pedonali all’angolo tra piazza Insubria e via Sebino; soccorsa dai sanitari di Areu, i medici le diagnosticheranno la frattura di un femore, dimettendola con una prognosi provvisoria di 40 giorni.
Un primo, determinante, aiuto ai ghisa della prima pattuglia intervenuta arriva da una testimone oculare, che è riuscita a scattare col suo smartphone una foto che ritrae la targa dell’auto in fuga. Il veicolo verrà ritrovato a poche centinaia di metri di distanza dal luogo dell’impatto. Poco dopo, in via Sebino i vigili si imbattono in un ragazzo: è B.H., egiziano di 23 anni, sembra solo un passante interessato a capire cosa sia successo, ma in realtà è direttamente coinvolto nell’incidente.
Gli investigatori gli chiedono conto di quanto accaduto e lui dice di conoscere chi era al volante: fa il nome di M.E., ventiduenne marocchino. Gli agenti lo rintracciano, e il ragazzo non nega. Quando, però, i ghisa entrano nei dettagli, lui fornisce un indirizzo che non corrisponde a quello in cui è avvenuto l’investimento dell’anziana: afferma di essere scappato dopo aver provocato un incidente in piazza Bologna, non in piazza Insubria.
Gli ulteriori approfondimenti investigativi fanno emergere che in effetti un mese prima c’è stato un violento tamponamento in piazza Bologna e che il conducente dell’auto che lo ha provocato si è allontanato, non soccorrendo l’automobilista che lo precedeva, rimasto ferito all’interno dell’abitacolo. Scatta la denuncia per omissione di soccorso; senza contare che il ragazzo guidava senza patente.
Non è finita: dalle banche dati delle forze dell’ordine, emerge che M.E. è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a valle di un’inchiesta dei carabinieri della Compagnia di Luino sullo spaccio di eroina e cocaina nei boschi del Varesotto; negli atti, il ventiduenne viene descritto come uno dei ras dello smercio al dettaglio, un punto di riferimento per gli altri pusher e un“capo” a cui raccontare cos’è successo nel corso della giornata (con episodi a tratti grotteschi sulle modalità di pagamento alternative proposte da alcuni tossicodipendenti) e a cui chiedere altra “roba” da vendere. Così il ventiduenne viene arrestato e portato a San Vittore.
E B.H.? Gli agenti del Radiomobile scoprono che si era inventato tutto e che c’era lui alla guida della macchina che ha travolto l’anziana: dopo l’incidente, era persino tornato a casa per cambiarsi i vestisti, per poi ripresentarsi sul luogo dell’impatto. Così il ventitreenne egiziano, pure lui senza documento di guida e al volante di una macchina intestata a un prestanome (che risulta avere la proprietà di un’altra decina di veicoli), viene a sua volta indagato per omissione di soccorso e lesioni stradali. Due pirati in un colpo solo.