
Ex Itam: sesta asta a settembre per la vecchia fabbrica: il prezzo si alza a 2,19 milioni
Pioltello (Milano) – Ex Itam, sesta asta, a settembre, per la vecchia fabbrica tessile di Pioltello che produceva le magliette per i calciatori della nazionale finita con un crac, il prezzo si alza a 2,19 milioni (da 1,37), dopo i ribassi degli altri cinque tentativi e l’obbligo per la curatela di ripulire l’area imposto dal Consiglio di Stato su “invito” del Comune. L’azienda nel cuore di Seggiano è passata dai fasti al fallimento, nel mezzo 20 anni di degrado che l’Amministrazione da tempo chiede di cancellare per il benessere del quartiere costretto a conviverci. E stavolta qualcosa è cambiato. Sinora nessun costruttore ha mai presentato un’offerta, anche se in tanti, una ventina, avevano mostrato interesse, l’ultima volta. Avevano chiesto informazioni al Comune sulle previsioni urbanistiche in zona, ma poi non se ne era fatto nulla. I timori sono legati, forse, a un’eventuale bonifica “l’area è sempre stata a destinazione industriale”, anche se il pericolo non è l’amianto “come ha già certificato Ats”, ricorda il Comune.
La Giunta Cosciotti accarezza da tempo il progetto di trasformazione dei 14mila metri del sito a due passi dalla stazione. Una posizione invidiabile in pieno quartiere, fra via Santuario e via Brasile. Finora ad approfittarne sono stati i tanti senzatetto che l’hanno usato per ripararsi. Al posto di linee e reparti che quando gli affari andavano a gonfie vele ospitavano 150 dipendenti “il Piano di governo del territorio prevede cinque palazzine di quattro piani, poco più di 8mila metri di residenziale”. Qui, come nel resto della zona, sorgeranno abitazioni, sempre che la vendita vada finalmente in porto. Il polo è fra i palazzi nel pieno della frazione. Per questo lo stato in cui versa è un problema ancora più grosso. Adesso, si spera, che sia la volta buona e che la svolta sia davvero vicina. L’auspicio dell’Amministrazione “è che arrivi qualcuno in grado di cancellare la brutta fine di quella che è stata un’importante avventura imprenditoriale”.
Ai tempi d’oro dai suoi capannoni uscivano anche i costumi di Ian Thorpe, l’australiano leggenda del nuoto, per le Olimpiadi e operai e impiegati lavoravano senza sosta. Poi, nel vecchio stabilimento sono arrivati carabinieri e pompieri per scoraggiare gli sbandati alla ricerca di un rifugio. Ma in futuro non accadrà più. Fra gli interventi imposti dal giudice alla curatela fallimentare, il presidio dell’area e la pulizia interna, compreso il disboscamento. E le prescrizioni sono state osservate con l’installazione di telecamere e l’assunzione di vigilantes. Anche da qui l’aumento della base d’asta.