Insegnare pilates dopo la pandemia, ecco cosa è cambiato. A spiegarlo Monica Cozzi (nella foto), titolare dello studio Life Pilates di via Silvio Pellico. "Dopo gli anni del Covid c’è stato un aumento significativo delle richieste e delle iscrizioni. La differenza sostanziale è che vengono molte persone mandate da professionisti della salute per diversi problemi fisici e patologie. Molti fisioterapisti utilizzano il pilates come forma di recupero. Diverse persone in situazioni serie come la fibromialgia e la sclerosi, vengono indirizzati al pilates. Uno studio come il nostro non lavora sui grandi numeri ma su piccoli gruppi omogenei in cui il focus non è la performance ma il benessere della singola persona, attraverso un percorso di consapevolezza del proprio corpo", spiega l’insegnante.
Uno dei trend positivi è anche l’aumento di uomini che si scrivono ai corsi di pilates, un altro è l’abbassamento dell’età dei partecipanti. Questi sono dati che confermano la visione dell’attività non più come una moda, ma una disciplina che aiuta a migliorare la prestazioni del corpo, anche per praticare altri sport come tennis, golf, corsa. Nello studio bollatese, oltre al corpo libero sono particolarmente preferiti gli esercizi con le macchine specifiche specifiche per il pilates che assicurano una varietà e completezza di esercizi. "Le persone vengono in studio perché vogliono stare meglio. Dello studio apprezzano l’ambiente tranquillo. Mi piace prendermi cura di ogni persona, tenendo conto delle caratteristiche del singolo", continua Monica Cozzi. Lei, 55enne, arriva da anni di esperienza professionale e ha vinto anche dei bandi internazionali per il progetto pilates in ascolto, dedicato alle persone non vedenti e pilates pink ribbon, un programma di recupero per donne operate al seno. D.F.