Pifferi incapace di intendere? Per il gip no e nega la perizia

Il giudice non ha autorizzato l’ingresso in cella dello psichiatra della difesa. La donna ha lasciato morire di stenti la piccola Alessia di 18 mesi

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di Anna Giorgi

Alessia Pifferi, la mamma di 37 anni, che ha lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, non sarebbe, per la procura, incapace di intendere e volere. O meglio, non ci sono elementi che, ad oggi, fanno pensare ad eventuali patologie psicofisiche della 37enne, per questo il gip Fabrizio Filice ha rigettato la richiesta di accesso in carcere del professor Pietro Pietrini, ordinario di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica all’Università di Pisa, uno dei due docenti incaricati dalla difesa di redigere una consulenza neuroscientifica e psichiatrica sulla giovane donna, in carcere dal 21 luglio.

Il gip Filice non ha ravvisato, allo stato delle indagini, motivi validi per consentire i colloqui allo psichiatra. Ha concesso, quindi, gli accessi solo ai legali, alle persone esterne e ai medici.

C’è attesa, invece, per l’incidente probatorio, che prenderà il via il prossimo 28 settembre, sugli accertamenti tecnici di natura biologica e chimico-forense del materiale sequestrato, tra cui il biberon trovato accanto al corpo senza vita della piccina.

Se dagli esiti degli esami sul latte trovato nel biberon, dovesse risultare che la Pifferi aveva somministrato benzodiazepine alla piccola Diana per far sì che lei non piangesse, la sua posizione si aggraverebbe molto perché le sarebbe riconosciuta la premeditazione.

Gli investigatori hanno anche depositato le chat estrapolate dal cellulare della donna.

Sul loro contenuto c’è il più stretto riserbo ma, da quanto pare di capire, confermerebbero il quadro finora emerso in base al quale la piccola Diana sarebbe stata un "peso" per la madre che soffre, per dirla con le parole del giudice Filice, di una "evidente instabilità affettiva recentemente manifestata in una forma di dipendenza psicologica dall’attuale compagno, che l’ha indotta ad anteporre la possibilità di mantenere una relazione con lui anche a costo di infliggere enormi sofferenze a sua figlia". Infine, da quanto si è saputo, anche la nonna e la zia di Diana hanno nominato un loro legale in vista della costituzione di parte civile contro Alessia Pifferi, che risponde di omicidio volontario aggravato.

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