
DEGRADO Quasi si confondono con i passanti ma gli abitanti hanno imparato a riconoscere il mercato del sesso sotto le finestre
Milano, 15 maggio 2017 - Prostitute - e relativi clienti - non sono una novità nel quadrilatero «a luci rosse» tra viale Abruzzi e le vie Piccinni, Monteverdi e Paganini. Giorno e notte. Ma nei giorni scorsi, negli spazi vicini alla piscina Bacone, al campo da pallavolo e al plesso della scuola media è stato notato (e ripreso) l’ingresso di una lucciola, in orario serale. La denuncia arriva dall’assocazione consumatori del Codacons: «Sono state chiamate le forze dell’ordine, ma non ci sono stati interventi. I cittadini avrebbero diritto di decurtare la parte delle tasse pagate a fronte di una omissione così grave di servizio di sicurezza».
Anche la dirigente dell’Istituto comprensivo Stoppani, Claudia Racchetti, sottolinea che «il fenomeno della prostituzione nel quartiere è un problema annoso. Lungo le aiuole attorno al perimetro del complesso, non di pertinenza della scuola, capita da tempo di trovare “ricordini” degli amplessi ma non ci sono mai stati episodi spiacevoli dentro l’edificio scolastico né nel cortile di pertinenza», che è protetto da una doppia siepe. E la scuola, peraltro, è un punto di riferimento del quartiere. Il cancello immortalato, che quella sera era rimasto aperto forse per una dimenticanza, è quello a ridosso della piscina, e da lì è possibile raggiungere la palestra della scuola media, di sera utilizzata da società sportive.
«In ogni caso, all’interno della scuola non è mai successo nulla di spiacevole - ribadisce la dirigente -. Peraltro, per sicurezza, a settembre chiediamo sempre pulizia e bonifica in tutto il perimetro verde». Il comitato Abruzzi-Piccinni, coordinato da Fabiola Minoletti, monitora da 12 anni il fenomeno e sottolinea che «nell’arco di 24 ore c’è un susseguirsi di prostituzione di diverse etnie concentrata nel quartiere». Quella diurna è soprattutto femminile. I cittadini hanno rilevato la presenza di «donne cinesi, albanesi, romene, italiane e bulgare».
Mentre la prostituzione notturna, rileva il comitato, è sia femminile e sia maschile («in strada si vedono in particolare persone sudamericane, albanesi, romene, bulgare e orientali»). «Dopo anni di battaglie, di video e di fotografie rubate, noi del comitato - afferma Minoletti - dobbiamo constatare che purtroppo il fenomeno della prostituzione in strada in questo quartiere non si ferma. I gestori di questo business hanno investito in questa zona, hanno appartamenti e marciapiedi lottizzati. L’unica soluzione al problema resta la regolamentazione del fenomeno stesso». Per denunciare l’ultimo episodio, Codacons e comitato presenteranno un esposto alla Procura della Repubblica.