
39A7638D5548005324DB648BF0322149-19737062_WEB
Milano, 10 maggio 2018 - Si fa più lontana la possibilità che sia l’Inter a riqualificare Piazza d’Armi, il sito militare dismesso nel quartiere di Baggio. La società nerazzurra non ha infatti ritenuto di partecipare al bando col quale Invimit è andata alla ricerca di investitori interessati ad acquistare l’area. Martedì sono scaduti i termini per avanzare le candidature, ieri era in programma l’apertura delle buste ma non ci sono state buste da aprire: bando deserto. E la nota diramata ieri pomeriggio da Massimo Ferrarese, presidente della società di risparmio gestito proprietaria del sito e che fa capo al ministero dell’Economia, dimostra quanto sia stata notata l’assenza dell’Inter. Prima delle parole di Ferrarese, un breve riepilogo della vicenda. L’area in questione misura 387mila metri quadrati e ospita magazzini militari dismessi, noti come “gli ex magazzini di Baggio” e l’area a verde dell’ex piazza d’armi, dalla quale il nome dell’intero sito di via della Rovere.
Qui l'Inter aveva fatto sapere di voler realizzare il suo nuovo quartier generale, di voler trasferire nel medio-lungo periodo, non solo i campi della giovanili e della Primavera ma anche quelli della prima squadra (una vera e propria Pinetina bis) nonché la sede stessa della società. Un progetto dal valore di 100 milioni di euro, secondo le prime stime. Da qui le aspettative e la delusione di Ferrarese: «Ci saremmo aspettati un’offerta di acquisto da parte della società FC Internazionale per Piazza d’Armi, come da essa stessa anticipato alcuni mesi fa – sottolinea il presidente di Invimit –. Ma considerato il mancato interesse al confronto competitivo concluso ieri (martedì ndr), partirà da subito un’azione di valorizzazione più incisiva per quest’area».
«Questo passo indietro – insiste Ferrarese – ci porterà ad accelerare e rafforzare la nostra azione, che era già iniziata liberando i magazzini dagli occupanti abusivi, aggiudicando la bonifica dell’intera area e programmando per i prossimi giorni i lavori di demolizione dei fabbricati fatiscenti. Immediatamente avvieremo un’interlocuzione serrata con i vertici del Comune per individuare le destinazioni più appropriate per l’intero compendio nell’ambito della prossima revisione del Piano di Governo del Territorio». Detto altrimenti: tra tattica e realtà, Ferrarese fa capire di esser pronto a voltare pagina. L’Inter da parte sua fa sapere di ritenere inappropriate le condizioni proposte da Invimit, condizioni in base alle quali le responsabilità delle bonifiche e della riqualificazione dell’area sarebbero ricadute in toto sulla società stessa. Pierfrancesco Maran, assessore comunale all’Urbanistica, mantiene i nervi saldi: «Pronti ad incontrare Invimit già nei prossimi giorni».