
Persuasione e buon esempio: le armi degli “street tutors“
Lo scopo del progetto è informare e sensibilizzare i cittadini sulle ordinanze e sui regolamenti comunali, tramite un’attività che invita a un comportamento adeguato ai principi di civiltà e convivenza. Gli “street tutor” sono operatori che, dopo unl periodo di formazione, lavorano sul territorio, in particolare nelle zone da cui arrivano maggiori segnalazioni su episodi di degrado urbano. Gli operatori girano per le strade, indossando pettorine, e svolgono un’attività informativa, aiutando i cittadini. La funzione di ordine pubblico è riservata e sempre garantita dalle forze dell’ordine, con cui gli “street tutor”, in queste prime settimane di servizio attivo, cominciato a fine aprile, hanno collaborato, chiedendo l’intervento della polizia locale o dei carabinieri in caso di necessità.
Gli “street tutor” assistono i cittadini e compiono azioni di sostegno alla comunità. Svolgono attività di sensibilizzazione anche contro l’abbandono di rifiuti, la mancata raccolta delle deiezioni canine ed episodi di disturbo alla quiete pubblica. Gli operatori, quattro per turno, formati per gestire le emergenze e con conoscenze di tecniche di mediazione interculturale, sono impiegati per 3 giorni a settimana per 5 ore al giorno, dalle 20 all’1 di notte. "Uno strumento che mancava, a integrazione di tutte le attività svolte per il rispetto delle normative sul territorio – spiega l’assessore Stefano Salcuni –. Gli “street tutor” sono una presenza importante, già apprezzata da molti cittadini. In queste settimane hanno dato un contributo fondamentale". Alcuni esempi: gli operatori sono intervenuti per chiedere ad alcuni ragazzi di non disturbare (per esempio giocando a pallone in piazza); hanno invitato le persone a gettare i propri rifiuti e sedato discussioni sorte tra cittadini. In più, continuano a dare l’esempio di civiltà raccogliendo bottiglie e vetri lasciati per strada e si offrono di accompagnare ragazze e donne alla macchina la sera. A.Z.