Perde la madre per cancro, scrittore crea bilioteche in ospedale per ricordarla

L'iniziativa è nata da un appello su facebook di Crocifisso Dentello, autore di romanzi per la Nave di Teseo. Libri arrivati anche dall'Europa

Un immagine di Crocifisso Dentello tratta dal profilo facebook che ha lanciato la raccolta

Un immagine di Crocifisso Dentello tratta dal profilo facebook che ha lanciato la raccolta

Milano, 27 gennaio 2021 - Una piccola improvvisata biblioteca, all’interno dell’Istituto Tumori di Milano, per ricordare la madre scomparsa, che era in cura proprio lì. Ma anche in altri ospedali. Un'iniziativa nata su facebook, grazie all’affetto di amici e lettori che avranno raccolto il suo appello. È l’idea dello scrittore Crocifisso Dentello, 42 anni, autore di romanzi per La Nave di Teseo (“La vita sconosciuta“ e “Finché dura la colpa“), dopo la perdita della donna con la quale ha convissuto fin dalla nascita, per tentare di colmare un vuoto insostenibile e, in qualche modo, tenerla in vita.

“Vorrei convertire il mio dolore - spiega - a beneficio di chi soffre. Regalare libri ai malati di cancro“. Per lui la perdita della mamma Melina, avvenuta due mesi fa, è stata così dura da richiedere “una via di fuga, qualcosa che possa pacificare la mia coscienza pensando al suo cuore nobile“. Un rapporto intenso, il loro. Mamma Melina, morta a 62 anni, e Crocifisso, 43 hanno sempre vissuto insieme. “Lei era il mio centro affettivo di tutto, ancor più da quando si e ammalata, con tre recidive, e il cancro me l’ha fatta diventare ancora più cara, sbriciolando il mio cuore e facendola diventare la mia bambina da accudire".

Lo scrittore Crocifisso Dentello
Lo scrittore Crocifisso Dentello

Così Dentello ha lanciato nei giorni scorsi un appello su Facebook invitando i suoi contatti a donare dei libri, mandandoli all’indirizzo indicato sul social (via Jan Sibelius, 28, 20162 Milano), che finiranno negli scaffali a disposizione dell’Istituto dei Tumori di Milano, dove la madre era in cura. Il giorno dopo sono arrivati i primi quattro, poi in pochi giorni ne sono arrivati già un centinaio, anche dall’estero. "Mi sarebbe piaciuta una sezione dedicata proprio a lei, ma ovviamente non era possibile. Ma sulla prima pagina li connoterò dicendo che è un regalo in memoria di mia mamma. Ho chiesto a chi dona di mettere nome e città di provenienza, per me è importante saperlo. La speranza è che i malati oncologici vedano questo nome che in qualche modo desidero rappresenti una staffetta simbolica tra chi prenderà il libro in mano, cercando di dimenticare almeno per un po’ le proprie sofferenze. Questo mi fa stare relativamente bene, esprimere solidarietà attraverso l’amore della mia vita, cioe’ i libri”.

Eppure al Dentello bambino le parole sono mancate: “Nell’infanzia e nell’adolescenza non parlavo, non avevo amici, poi mi sono sbloccato - racconta -. Mia mamma era al centro di tutto, non ho avuto relazioni di coppia importanti, lei ha assorbito tutta la mia capacità di affetto e di amore, nonostante non sia mai stato un mammone, dipendente dagli umori e dalle scelte di lei. Tra noi c’erano anche contrasti, discussioni feroci. Col cancro ho superato un tabù, ho dovuto conoscere il corpo di mia madre. Lavarla, accudirla. Queste sono cose che ti uniscono in un modo assoluto. Io ora ho un vuoto che non so descrivere perché non ci sarà mai più una persona in grado di volermi bene come mi voleva lei e io di amare qualcuno come amavo lei. È come se avessi interrotto la mia capacita’ di amare, se fossi un pupazzo senza ventriloquo, afflosciato”.

Ma ci saranno altre parole oltre a quelle dei libri donati che leggeranno i pazienti. Lo annuncia Dentello: “Sto scrivendo un libro su mia madre, sarà il modo per cercare di dare un senso a tutto ciò, anche se confesso che scrivere su mia madre significa tornare non solo su di lei ma anche su pezzi della mia vita e non sarà una passeggiata”.

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