
La Casa delle donne di Via Marsala
Le varie facce della violenza contro le donne ancora non si vedono. Restano invisibili, sottovalutati. Lo dice una ricerca realizzata da Bain and Company, Cadmi e Differenza Donna: il 75% degli italiani ancora non riesce a riconoscerla, soprattutto tra i più giovani. Lo dicono i numeri, raccolti da chi lavora tutti i giorni per supportare chi la subisce. Sono 14.472 (487 solo nel 2024), le situazioni accolte da Cerchi d’acqua, centro antiviolenza di Milano, attivo dal 2000. Un’eco che si propaga: 9.271 i casi che coinvolgono anche figli minori. Il 41% delle donne vittime di violenza ha tra i 18 e i 39 anni. Di queste, il 23% è molto giovane. Se n’è parlato alla Casa delle donne di Via Marsala, dove le socie dello sportello, insieme ad un’operatrice di Cerchi d’Acqua, hanno incontrato le studentesse e gli studenti dell’Accademia di Brera.
Seguono alcune delle loro domande e le risposte delle esperte. La violenza di genere è cambiata negli anni? "È cambiata la percezione di ciò che è violenza e ciò che non lo è. Le modalità, invece, si ripropongono in maniera arcaica. Oggi si pensa, sbagliando, di aver raggiunto una parità tra i sessi, ma ci sono delle crepe profonde. La mentalità non è cambiata davvero, anche nelle persone molto giovani. Lo riscontriamo nelle scuole. Ogni volta si crea un forte dibattito. Cominciano a dirci che anche le donne sono violente. Allora spieghiamo che c’è una differenza tra conflitto e violenza. Portiamo le cifre". La crescente autonomia della donna come influisce? "La differenza con il passato è che le giovani ci sembrano più consapevoli nel tracciare una linea, nel capire cosa sia la gelosia e cosa sia, invece, il controllo. Per i ragazzi, quando i sentimenti si mescolano con alcuni stereotipi mentali, nei quali sono cresciuti, cambiare è ancora difficile". La presenza di immigrati aumenta il tasso dei femminicidi? "È una percezione, non è reale. I nostri dati dicono che tra le donne che subiscono violenza l’83% è italiana. Gli uomini che l’agiscono, invece, sono italiani nell’84% dei casi". Quali sono le cause che fermano chi subisce la violenza a chiedere aiuto? "Solo il 18% dei maltrattamenti è segnalato alle forze dell’ordine. Può essere la vergogna, ma anche il fatto che la violenza entra talmente nella quotidianità, che finisce per essere percepita come ’normale’. Un’altra ragione, può essere la paura per la vittimizzazione secondaria. Ancora, le madri temono che il compagno possa portar via loro i figli". Quali sono i segni di violenza che non si percepiscono? "Si possono cogliere anche in quei gesti che all’apparenza sembrano positivi, come fare regali continui, anche se non sono ben accetti. Ancora, in quegli atteggiamenti che sembrano solo irosi, come dare un pugno al muro, accelerare con la macchina. Non è normale".
Jessica Muller Castagliuolo