MARIO CONSANI
Cronaca

Preso in giro per il colore del cane, pensionato si difende con la pistola

Ai giardinetti di Corsico l'anziano ha impugnato l'arma, poi risultata giocattolo

I carabinieri di Corsico

Milano, 3 aprile 2018 - Un anziano “pistolero” si aggira tra i giardinetti di Corsico in compagnia del cane. Più o meno così l’aveva raccontata ai carabinieri una persona che li aveva contattati denunciando di essere stata «minacciata di morte da un soggetto con in mano un’arma da fuoco, persona anziana con stampella ed un cane maculato al guinzaglio». Certo la scena descritta appariva abbastanza improbabile, con un vecchio zoppo che insieme alla stampella teneva in pugno una rivoltella con una mano e un cane al guinzaglio con l’altra. Ma di questi tempi, devono aver pensato i militari, meglio controllare ché non si sa mai.

Ed eccoli accorrere prontamente sul posto, nella zona dei giardinetti di Corsico, probabilmente nella speranza di cogliere il vecchio furfante zoppo ancora con la pistola in mano.Un’immagine surreale a pensarci bene, ma chi può dirlo... Ed ecco che in effetti, metteranno i carabinieri a verbale, arrivati sul posto e percorsa l’intera via Copernico, notavano un signore anziano sul ciglio della strada che saliva da una scalinata dei giardinetti con un bastone ed un cane al guinzaglio. Non lontano da lì, a una rotonda, c’era un’auto ferma con un’altra persona di una certa età sul ciglio della strada, un uomo che poi «ci fermava e si presentava come Aldo D.D,» 68 anni, origini pugliesi, l’uomo che aveva richiesto l’intervento, «indicando l’anziano che saliva gli scalini come autore del fatto».

Nel frattempo il sospetto “pistolero” Alberto P., 69enne di origini siciliane ma trapiantato nell’hinterland da un vita, aveva finito di salire i gradini e s’era fermato appoggiandosi a un albero e poi avvicinandosi spontaneamente ai carabinieri. Una volta bloccato, non si può dire che la resistenza dell’anziano alle strigenti domande dei militari sia stata eroica. All’inizio negava quasi sdegnosamente, è vero, di avere armi addosso a sé. Salvo ammettere però, due secondi dopo, di essere in possesso di «una pistola giocattolo che custodiva a casa». Anziano, cane al guinzaglio e arma (finta) a disposizione. Una coincidenza è una coincidenza, insegnava Agatha Christie, ma tre coincidenze...

Infatti era proprio lui il “pistolero” dei giardinetti, come finiva per ammettere. L’uomo confessava, alla lunga, di aver minacciato un signore: ma solo - diceva - «mimando con la mano il gesto della pistola». Possibile che l’altro avesse visto un’arma dove al massimo c’erano state tre dita? Improbabile. E in effetti, pur limitandosi ad abbassare semplicemente lo sguardo verso terra, i carabinieri non potevano far a meno di notare ai piedi dell’albero un pistola «tipo Beretta» ma ad aria compressa, con all’interno il caricatore con 9 colpi a piombini, «che a prima vista sembrava vera». Mistero risolto, dunque. Ma ecco il colpo di scena finale: perché mai, gli chiedevano i militari, se ne andava in giro minacciando i passanti? Non per dettar legge nel quartiere ma perché - si è difeso P. - «veniva preso in giro da altri anziani della zona per il colore del cane». L’aveva puntata addosso a quel passante «solo per intimorirlo - ha messo a verbale - ma non avrebbe mai sparato».