Pd e M5S alleati alle Regionali? Il sindaco Sala: "Not in my name"

Netta presa di posizione del primo cittadino. La risposta del capogruppo lombardo dei Democratici: "Non è ancora tempo di scelte definitive". I pentastellati: "Pensi a Milano, il suo parere non conta nulla"

Il sindaco Beppe Sala

Il sindaco Beppe Sala

di Giambattista Anastasio

"Not in my name". Quattro parole appena, ma inequivocabili: così Giuseppe Sala boccia ogni ipotesi di alleanza tra il Pd e il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni Regionali. Non è la prima volta che il sindaco di Milano prende posizione contro la permanenza del Movimento nel campo del centrosinistra: solo 20 giorni fa Sala aveva sottolineato come, a suo modo di vedere, nessun pentastellato abbia "una reputazione in linea con le esigenze del Nord", come "le loro idee" non siano riuscite "ad attecchire in Lombardia", uno scarso appeal che il primo cittadino non faceva mistero di comprendere. Ieri ecco l’altro affondo: "Quando sento dire da Pizzul che in Lombardia dobbiamo andare con i Cinque Stelle, rispondo: “not in my name“, non ci sto – scandisce il sindaco –. Lo dico in buona fede. Sono stato tra i primi, anni fa, a dire “guardiamo ai Cinque Stelle, al loro elettorato e alle loro idee“. Però dopo tutto quello che è successo e col posizionamento che stanno avendo, non credo sia possibile".

Dichiarazioni che mettono in ovvio imbarazzo la segreteria lombarda del Pd, che all’alleanza coi Cinque Stelle ha lavorato fino all’altro ieri, nonché i consiglieri regionali dei Dem – a partire proprio dal capogruppo Fabio Pizzul – che coi Cinque Stelle fanno opposizione alla Giunta presieduta dal leghista Attilio Fontana. A onor del vero, contrariamente a quanto sinteticamente espresso da Sala, nei giorni scorsi Pizzul ha detto che in questo momento, e fino alle elezioni Politiche, l’alleanza con i Cinque Stelle è congelata a causa del contributo dato da Giuseppe Conte alla caduta del Governo Draghi. Dopo il 25 settembre si vedrà. Detto altrimenti: fino all’altro ieri l’alleanza era un punto fermo, oggi è ad un punto morto. Almeno per il Pd. Una linea coerente con quella del segretario nazionale Enrico Letta, che è stato netto nell’escludere ogni possibilità di alleanza con il Movimento Cinque Stelle alle imminenti elezioni Politiche, ma altrettanto chiaro nel lasciare alle segreterie territoriali la facoltà di decidere autonomamente le strategie locali. Da qui riparte Pizzul nel replicare a Sala: "Finché saremo consiglieri regionali, con tutti i consiglieri di minoranza, lavoreremo su temi concreti, poi quando sarà il momento di definire strategie e altro, con chi ci starà, vedremo. È questione di provare a costruire un’alternativa con chiunque ci stia senza preconcetti o schemi precostituiti ma non è tempo di scelte definitive in Regione".

Da capogruppo a capogruppo, stavolta quello pentastellato: "Il sindaco Sala per rispetto nei confronti dei suoi elettori si occupi di Milano – contrattacca Nicola Di Marco –. L’unico dato certo è che ai tavoli di lavoro non lo abbiamo mai visto e che nell’ambito della decisione relativa agli schieramenti in vista delle Regionali il suo parere è ininfluente. Viene da chiedersi, poi, quale Sala stia parlando: il sindaco, il frontman del partito di Di Maio o l’ex militante verde?". Il riferimento, nel secondo caso, è agli incontri avuti dal primo cittadino col ministro ex pentastellato per la costituzione di un nuovo polo riformista e ambientalista. Un processo nel quale potrebbero avere un ruolo anche Azione e +Europa, che da ieri in Consiglio regionale si sono unite in un unico gruppo, composto da Niccolò Carretta, consigliere e segretario lombardo di Azione, e Michele Usuelli, consigliere di +Europa, che rivestirà anche il ruolo di capogruppo."La costituzione del gruppo unico in Lombardia è una buona notizia che segue la strada tracciata dal Patto Repubblicano presentato dalla nostra Federazione qualche giorno fa – commenta Carlo Calenda, segretario nazionale di Azione –. Carretta e Usuelli, da tempo, condividono progetti comuni nell’ottica del buon governo in contrapposizione alla politica sovranista e populista che da anni ha attecchito in Regione".

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