Coronavirus, all'ospedale di Fiera Milano è arrivato il primo paziente

Si tratta di un uomo di 50 anni proveniente da un ospedale del Milanese. In una settimana i ricoveri nella struttura saranno una trentina

Un'ambulanza entra nell'ospedale Fiera Milano (Ansa)

Un'ambulanza entra nell'ospedale Fiera Milano (Ansa)

Milano, 23 ottobre 2020 - È arrivata intorno alle 15 la prima delle ambulanze che devono trasportare i sei pazienti che saranno curati all'ospedale di Fiera Milano, struttura che è riaperta da oggi. Il primo paziente trasportato è un uomo di 50 anni, proveniente da un ospedale del Milanese. 

Proprio oggi all'ospedale ha voluto essere presente per un sopralluogo Guido Bertolaso, l'ex direttore della Protezione civile che è stato incaricato dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana della realizzazione del progetto, finanziato interamente con donazioni. "Oggi pomeriggio arriveranno i primi sei pazienti trasferiti dalla Rianimazione di un altro ospedale", ha detto Bertolaso in collegamento con Mattino Cinque. In circa una settimana arriveranno una trentina di malati mentre a inizio novembre si dovrebbe arrivare fino a 45 ricoverati. In questa fase al Padiglione Fiera è attivo un primo modulo da 14 posti letto di terapia intensiva gestiti dal Policlinico di Milano, a cui la Regione ha affidato il coordinamento clinico dell'intera struttura. Ulteriori posti letto, già pronti, potranno essere resi disponibili in base alle necessità indicate dal Coordinamento regionale e all'andamento del numero di contagi.

Dal canto suo Attilio Fontna, governatore della Lombardia, parlando a Sky TG24 ha annunciato che "i medici e gli infermieri della Fiera si dedicheranno esclusivamente ai malati di coronavirus, quindi all'interno degli altri ospedali si eviterà che ci possa essere una commistione. Saranno moduli, ogni modulo avrà una squadra, ogni squadra sarà composta da un numero sufficiente di medici e infermieri''. Sull'ospedale in Fiera, Fontana ha detto che "avrei voluto continuare ad averlo lì come una garanzia, una ruota di scorta, qualcosa che potesse essere utilizzato in caso di bisogno ma che non dovesse essere utilizzato. Purtroppo invece siamo arrivati al punto in cui dobbiamo farlo riaprire per consentire di allentare la pressione sugli altri ospedali, per consentire loro di dedicarsi anche alle altre patologie. E' una necessità assoluta". 

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