"Non possiamo stare a guardare, noi israeliani residenti a Milano sentiamo il dovere di tenere alta l’attenzione sulla vicenda degli ostaggi, soprattutto i bambini". Gil Leibel è fra i promotori del flash mob di ieri in piazza Duomo, con 37 passeggini a ricordare gli altrettanti minori ostaggio di Hamas a Gaza. Passeggini vuoti, palloncini rossi e bianchi e la bandiera israeliana per chiedere la liberazione dei bambini che sono prigionieri di Hamas. Il corteo di israeliani e italiani ha attraversato via Passarella sino sotto la Madonnina per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sorte dei piccoli prigionieri.
Su ogni passeggino i volantini con la scritta “Rapiti“ e la
foto di ogni bambino, con nome ed età, con la scritta “Per favore aiutaci a riportarli a casa vivi“. Domenica scorsa un altro flashmob promosso da un gruppo di giovani israeliani aveva tappezzato il centro città con centinaia di questi volantini con i volti e i nomi degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas.
"Siamo un centinaio di israeliani residenti a Milano - racconta Gil Leibel imprenditore nel settore clinico estetico - siamo qui per lavoro, molti di noi anche per studio. Per il 7 novembre, ad un mese di distanza dal massacro del 7 ottobre, organizzeremo nella Sinagoga di via Guastalla un’iniziativa insieme alla Comunità ebraica. Ho la famiglia a Tel Aviv, e sono in costante contatto con loro. C’è tanta preoccupazione.
L’antisemitismo? È in aumento in tutta Europa. Io personalmente ho timori ad indossare la kippah nel tragitto da casa alla sinagoga. Evito di metterla. E, per fare un altro esempio, non ordiniamo più nulla a domicilio con Glovo".