MAURIZIO
Cronaca

Passeggiata in piazza del Duomo tra storia e atmosfera natalizia

Riflessioni sulla seconda guerra mondiale e l'atmosfera natalizia in piazza del Duomo, tra mercatini e arte urbana.

Riflessioni sulla seconda guerra mondiale e l'atmosfera natalizia in piazza del Duomo, tra mercatini e arte urbana.

Riflessioni sulla seconda guerra mondiale e l'atmosfera natalizia in piazza del Duomo, tra mercatini e arte urbana.

Vado in piazza del Duomo per un tranquillo momento di relax, ma ho ancora in mente le tremende immagini dei bombardamenti nella seconda guerra mondiale contenute in un libro delle Edizioni Meravigli, Guerra e Pace 1940-1945, e penso a chi, allora, trovandosi in città, viveva quelle tragiche situazioni, come, per esempio, i miei stessi genitori…

Mi distrae ben presto, per fortuna, la vista della scena natalizia, con l'albero olimpico che la piazza mi propone, anche se, intanto, penso che ormai tutto si anticipa in modo eccessivo e direi proprio imprudente, essendo iniziato il tempo del Natale, un po’ ovunque, addirittura a metà novembre…

E poi c’è il mercatino, e tra le varie bancarelle mi aggiro in un’atmosfera allegra di minimo consumismo festivo che non potrebbe non coinvolgermi una volta di più… Mi attraggono soprattutto le bancarelle dei torroni, dei formaggi e dei salumi, che mi fanno venire l’acquolina in bocca, dopo di che proseguo, in un bagno di folla: ognuno con il telefonino in mano per fotografare.

In Galleria adocchio la bottega di Swarovski, possibile meta per un bel regalo alla mia amata. Intanto mi si impone un nuovo, luccicante albero natalizio, che porta la firma di Christian Dior.

Raggiungo poi, deviando per il ritorno, la via Giuseppe Mengoni, dedicata proprio all’architetto (1829/1897) che progettò la Galleria e del quale dovremmo più spesso ricordarci con gratitudine. E a proposito d’arte, eccomi all’imbocco di via Mercanti, dove mi accolgono i marmi di Pietro Consagra, che se ne andò il 16 luglio del 2005, e dunque quasi vent’anni fa. Furono donate dall’artista nel 1977.

È una visione che, nella sua materica sobrietà elegante, coinvolge e ci dà una boccata di sano respiro, di fronte al frequente circolare, oggi, di semplici, mediocri trovate, spacciate e vendute, ahimè, per vera e grande arte…

Mi preparo a rincasare, allora, dopo aver assaporato un misto attuale di realtà diverse che nel tessuto urbano si intrecciano a meraviglia.